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I sacerdoti australiani avvertono: la nuova traduzione della liturgia allontanerà i fedeli dalla Chiesa

Creato il 18 febbraio 2011 da Andream
Sempre tramite il blog di Antonio Lombatti (dovrò pagargli i diritti), sono venuto a sapere di una «rivolta» minacciata dai sacerdoti cattolici australiani, i quali si rifiutano di adottare la nuova traduzione inglese del messale, che entrerà in vigore a novembre, perché ritengono che allontanerà i fedeli.
Il gioco della bottiglia
La nuova traduzione dal latino, che da una parte è considerata più poetica e più simile all'originale latino, è criticata da qualche centinaio di sacerdoti come «una versione antiquata, artificiosa e meno politicamente corretta che ignora l'inglese moderno e potrebbe allontanare ancor di più i cattolici dalla Chiesa».
Tra i problemi di questa traduzione citati dai detrattori, ci sono alcune nuove traduzioni a mio parere innocue, come «Il Signore sia con voi - E con il tuo spirito» invece di «E anche con te», altre, invece, più significative.
Il Credo, in particolare, ha ricevuto una rinfrescata: invece di iniziare con «Crediamo», i fedeli dovranno pronunciare un  più corretto «Credo»; inoltre, dovranno dire di credere in un Figlio «consustanziale col Padre», invece che «di un solo essere [one being] col Padre».
Quest'ultimo punto mi pare interessante. I sacerdoti cattolici australiani ritengono che i cattolici del loro Paese si allontaneranno ancor di più dalla Chiesa se dovranno dire «consustanziale» invece del meno corretto «di un solo essere».
Se i fedeli sapessero cosa significa «consustanziale» e perché è importante usare quella parola e non altre per definire il loro credo, non avrebbero problemi a pronunciarla. Il fatto che, invece, costituisca un problema, è sintomo della loro ignoranza dei fondamenti della loro religione.
Per essere cattolici, bisogna credere a tutto un insieme di dottrine. Ma la stragrande maggioranza dei cattolici non si dà pena di conoscerle e i loro sacerdoti non si preoccupano più di tanto di catechizzarli (già hanno problemi a convincerli a seguire dottrine che stanno ben più a cuore del Papa, come la proibizione dei profilattici).
Per questo un cattolico medio, posto davanti a concetti come transustanziazione, consustanzialità e simili, potrebbe davvero spaventarsi.
Ma se sono questi concetti che distinguono un cattolico, ad esempio, da un protestante, ci si può definire «cattolici» senza conoscerli? E se non sono così importanti per la propria salvezza ultraterrena, per quale motivo la gente si uccide per essi?
Misteri della fede.
Fonte: Leesha McKenny e Barney Zwartz, «Priests threaten Mass exodus over changes to liturgy», The Sydney Morning Herald, 19 febbraio 2011.

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