I sali di Schüssler: mangiare bene e informare l’organismo

Da Claudia63 @ClaudiaBoni63
Recensione del libro a cura di www.cure-naturali.it   –  di Valeria Gatti

La prefazione si apre con le parole di Simona Guerreschi, psicologa e psicoterapeuta Adleriana, che racconta di come ha abbinato l’uso dei sali alla sua decennale esperienza terapeutica. In particolare sottolineando quanto i sali siano funzionali nella psicologia Adleriana, risultando essere un potente acceleratore terapeutico all’interno di una terapia che vuole essere estremamente rispettosa dell’individuo, poiché “offre l’opportunità di un cambiamento mirato e soprattutto ecologico, vale a dire rispettoso degli ecosistemi relazionali del paziente“.

Il testo prosegue illustrando l’importanza dello stile di vita e dell’alimentazione sana, in cui Claudia Boni precisa che “gli esseri viventi non sono in grado di sintetizzare autonomamente alcun minerale (…): la quantità di sali minerali introdotta nel nostro organismo spesso non coincide con quella biodisponibile, cioè con la quota che viene effettivamente assorbita e metabolizzata“:

Da qui l’importanza dell’introduzione dei sali, in particolare per coadiuvare nel trattamento dell’acidosi e riequilibrare il rapporto acido/alcalino dell’organismo: come dei bravi “tecnici dell’edilizia”, i sali dirigono i lavori dei “muratori”, noi esseri umani, al fine di posizionare e utilizzare al meglio i “mattoni”, minerali introdotti attraverso il cibo, e di costruire infine un “edificio” stabile.

Il terzo capitolo è dedicato alla vita, alla storia professionale e alle teorie del dottor Schüssler, spiegando le successive evoluzioni teoriche e quindi perché i sali rappresentano un mezzo di informazione, ovvero una compensazione non quantitativa ma “informativa” per l’organismo. Secondo queste teorie infatti, un certo sale introdotto è importante perché invia al nostro corpo l’informazione per assorbire e utilizzare una determinata sostanza minerale già presente.

Ciò è possibile grazie alla diluzione omeopatica; ma attenzione: non si possono equiparare i sali all’omeopatia, si tratta di due terapie diverse che si possono integrare. I sali di Schüssler rappresentano infatti una terapia a metà strada tra l’integrazione e l’omeopatia. L’autrice ce ne spiega posologia e formulazione, ma anche come vengono realizzate le diluzioni e il loro uso, differenziando in casi acuti, cronici o a scopo preventivo.

L’arte dell’analisi visuale

Molto affascinante è la parte dedicata all’analisi visuale. Come un contadino che conosce bene la sua terra, così un esperto di sali saprà riconoscere, osservando nel dettaglio viso, lingua occhi, secrezioni, lucentezza e colorito della pelle, se qualcosa non va e come vi si può porre rimedio attraverso l’uso dei sali. Il volto parla di noi, bisogna saperlo osservare.

Ingredienti, consigli e ricette sono parte integrante del capitolo dedicato alla donna, dal ciclo mestruale, alla gravidanza, allattamento e menopausa, ma anche integrazioni per capelli, unghie, disturbi ginecologici o cefalea, per terminare con un’intera sezione dedicata ai bambini e ai loro disturbi, come febbre, eczemi, lo stato della struttura ossea, le epistassi o l’acne.

Un libro dunque dedicato a professionisti, medici, omeopati, naturopati, psicologi ma non solo: è pensato anche per chiunque abbia voglia di avvicinarsi e conoscere questo settore delle cure naturali e come funziona la biochimica del dottor Schüssler.

I sali sono utilizzati da molto tempo in Germania, patria del suo scopritore. Vengono anche citati testi interessanti, utili per approfondire e proseguire con ricerche personali, quali “La biologia delle credenze” di Lipton, “Il cervello anarchico” di Soresi e “Luna rossa” di Miranda Gray.