I Santi protettori di Gennaio.

Da Gattolona1964

Buon lunedì 20 gennaio 2014 a tutti quanti voi che mi leggete! Oggi si festeggia San Sebastiano martire, nato a Narbona nel III sec. e morto a Roma il 20 gennaio 288 d.c,il nome significa venerabile,appellativo usato dai greci per significare grandezza e rispetto verso una persona. Figlio unico di un’illustre famiglia della Francia meridionale, fu portato a Milano dalla mamma, la quale educò questo suo unico figlio alla generosità e al coraggio, preparandolo al grande ed ultimo sacrificio: l’imitazione di Gesù Crocifisso. Giovane, dall’animo forte, dal carattere energico, rispose alla voce della chiamata cristiana, che ne fece un difensore della Chiesa, pieno di entusiasmo corse laddove c’era più bisogno di lui. E’ il protettore degli arcieri, della polizia municipale e dei tappezzieri (che stranezza, questo l’ho imparato solo studiando!). Viene invocato in caso di peste e di epidemie in generale. Narra la leggenda, che questo ragazzo fosse il comandante della prima Legio, cioè la Prima Corte della Guardia Pretoriana, sotto l’impero di Diocleziano e Massimiano che lo stimarono,amandolo senza nutrire alcun sospetto o dubbio, sulla sua appartenenza alla fede cristiana. Il suo incarico gli permetteva di portare i Sacramenti Cristiani ai carcerati che attendevano solo la morte mediante violenze inaudite. Riuscì anche a far opere di conversione su molti soldati e tanti prigionieri pagani. Compiva miracoli e prodigi si dice e questo contribuì moltissimo ad ottenere le mportanti e suggestive conversioni di persone cattive, malvagie e plagiate dagli Imperatori, indurite nell’animo, sino a farle divenire miti e buoni, nonchè sensibili esseri umani. Quando l’imperatore, venne a conoscenza della cristianità di Sebastiano, lo condannò a morte proclamando che fosse ucciso dalle frecce dei suoi arcieri. Condotto nel boschetto sacro ad Adone, sul Palatino e legato ad un tronco d’albero, Sebastiano diviene un bersaglio umano di frecce. L’iconografia cristiana, la letteratura e la tradizione popolare di ogni tempo, rappresentano San Sebastiano giovanissimo e trafitto da poche frecce: nelle braccia, nel petto e alle gambe come se gli esecutori, i suoi stessi soldati che lo amavano, avessero tentato di risparmiarlo, avendone pietà, mentre gli “Atti” della sua passione ,confermano che fu trafitto da tanti dardi da poter essere paragonato ad un riccio. Abbandonato sul campo, perché considerato morto, fu  trovato notte tempo dai compagni di fede. Era notte fonda e nera, quando la pietosa Irene, giunse al luogo del martirio per portare via il corpo e dargli un’onorata sepoltura nelle catacombe.Ma quale non fu lo stupore nell’appurare che il martire non era morto. Lo fece quindi portare da alcuni servi, nel palazzo imperiale dove ella abitava e qui aiutata dal prete Policarpo, curò le terribili ferite, così che Sebastiano in pochissimo tempo tornò a rifiorire. Tuttavia, Sebastiano aveva ormai votato la propria vita a Dio e così un giorno presentatosi a Diocleziano gli gridò: “Diocleziano, sono un uomo uscito dalla tomba per avvertirti che si avvicina il tempo della vendetta ! Tu hai bagnato questa città col sangue dei servi di Dio, e la sua collera, si appoggerà in maniera gravissima su di te: morrai di morte violenta e Dio darà alla sua Chiesa un imperatore secondo il suo buon cuore. Pentiti!! mentre è tempo e domanda perdono a Dio.” Un profondo silenzio, rotto soltanto dalla proclamazione della sua condanna a morte, seguì queste parole. Come si usava solo per gli schiavi, Sebastiano fu fustigato e annegato, buttando il suo corpo nella Cloaca Maxima, cioè le fogne di Roma. Era il 20 Gennaio 288. Gli “Atti” narrano che il Santo apparve alla matrona romana Lucina, presso le spoglie degli apostoli Pietro e Paolo, dopo averle indicato il luogo dove il suo corpo era rimasto impigliato.Lucina ritrovò, con l’aiuto dei cristiani, il corpo di San Sebastiano e lo seppellì con tutti gli onori nel Cimitero ad Catacumbas, meta di venerazione in ogni tempo. Nel IV secolo fu costruita una basilica chiamata “Ecclesia Apostolorum” e tale titolo rimase fino al IX secolo, quando prevalse la denominazione di Basilica di San Sebastiano (sull’Appia Antica a Roma). Le sacre Reliquie sono conservate sull’altare della cripta. La fama di San Sebastiano si propagò rapidamente nell’antichità, nel medioevo, sino al XVI secolo anche come taumaturgo e protettore contro la peste. Papa Caio lo elesse Difensore della Chiesa; di molte corporazioni, come degli arcieri, è il protettore. La gioventù di Azione Cattolica, lo ha prescelto come modello di vita. Attualmente è patrono dei Vigili Urbani(Polizia municipale) d’Italia e compatrono di Roma. In questi tempi di dissacrazione e negazione di tutti i  valori spirituali e religiosi, umani e sociali, la figura di San Sebastiano è sempre più viva e attuale e la sua intercessione è richiesta ed implorata per aiutare i giovani disorientati, che hanno perso la strada giusta, per evitare che cadano in una spirale pericolosa ed esposta, oggigiorno ad ogni sorta di pericoli. Buon lunedì a Voi!



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