Mi ricordo quando un mattino, in un giornale radio, sentii lo speaker che annunciava che il presidente della repubblica Cossiga, in una nota, domandava al potere esecutivo, cosa si stesse facendo contro la mafia.
Ne veniva da anni di presidenza nei quali era rimasto in silenzio per svolgere al meglio le sue funzioni.
Da quel giorno non ci fu giorno o quasi che non si togliesse un sassolino dalla scarpa, ed ogni sassolino che si toglieva erano stilettate ai fianchi delle istituzioni.
Pare che fu lui stesso a definrsi “picconatore”, e fu un termine che tutti, simpaticamente, imparammo a usare parlando di lui.
Un picconatore che sapeva il fatto suo, ammirato a destra e a sinistra, sia pur con qualche distinguo da una parte e dall’altra.
Era un uomo che non le mandava certo a dire, come quando disse di Occhetto che era uno zomby coi baffi..
La sua integrità lo portò ad essere oggetto di una richiesta d’impeachment da parte del Pds di Achille Occhetto che lo accusò di alto tradimento in merito al caso Gladio (struttura segreta che operava nell’ambito della NATO).
Democristiano di razza, insieme a Moro, Andreotti, Forlani.. era iscritto alla DC da quando aveva solo 16 anni. Fu ministro degli interni quando Moro fu rapito dalle Brigate Rosse.
Nei vari ruoli politici che ha ricoperto fu testimone di vari misteri italiani a volte creati dai giornali di sinistra più che dai fatti, tanto che a chi gli chiedeva come mai in Italia ci fossero così tanti misteri irrisolti, ultimamente rispondeva: “In Italia i segreti li creano i giornali. Per esempio, Moro è stato ucciso dalle Brigate Rosse, ma certi giornalisti per fare vendere i loro giornali scrivono che invece probabilmente è stato ucciso dalla CIA o dal KGB, meglio se da CIA e KGB insieme..”
Poi, noi sappiamo, che alcuni magistrati ci ricamano sopra processi senza fine, sui quali costruiscono anche le loro carriere a spese dei cittadini.
Una preghiera per te, Cossiga, anche se a volte ci sei stato antipatico, ma abbiamo sempre riconosciuto la tua intelligenza, la tua ironia e il tuo spessore politico.
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