In una Korea spietata dove la polizia è totalmente inetta, il mostro, con le sue più brutali azioni, è capace di generare solo un altro mostro. Uno sguardo se vogliamo inedito per questo tipo di film, perché non verte né sul serial killer (come ad esempio può essere Maniac) né, tanto meno, su colui o coloro che gli danno la caccia. La pellicola di Jee-woon Kim risolve anche molto velocemente il mistero e la cattura dell'assassino, ma è proprio a quel punto che scatta il surplus di malvagità, quando l'eroe diventa mostro.
Esemplari e generose le performance dei due protagonisti, il mastodontico Min-sik Choi (ovvero Dae-su Oh di Oldboy) e il glaciale Byung-hun Lee.
Un film potente che difficilmente si dimentica... e per certi aspetti tipicamente coreano - fosse stato hollywoodiano si sarebbe risolto tutto con le semplici torture. Una visione voyeuristica e morale, che disturba e ti lascia addosso un senso di fastidio anche quando il gore è ormai terminato.
Tanto per capirci I Saw the Devil fa sembrare Hostel una commedia romantica.
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