“I segreti degli altri” − Gianni Mattencini

Creato il 24 febbraio 2016 da Temperamente

Puglia, 1950. Un vecchio viene trovato ammazzato all’ingresso della propria casa, dove se ne stava seduto a fumare guardando l’orizzonte delle sue proprietà. La moglie è scomparsa, e nessuno, nemmeno la figlia, ha idea di dove si trovi. Il caso viene affidato al giudice Annunziata, impegnato a districarsi tra i legami di parentela ambigui che uniscono i personaggi coinvolti nella vicenda, in una torbida mescolanza di sangue e interesse, in un intreccio di segreti che nascondono verità oscure.

Puglia, 1964. Donato Merari, giovane laureato in Giurisprudenza, trascorre le giornate tra il praticantato nello studio legale dello zio e le passeggiate sul molo bruciato dal sole torrido dell’estate meridionale. Qui fa la conoscenza del socialista Romeo, uomo di poche parole e dal passato misteriosamente doloroso. Nel tentativo di superare la reticenza e scoprire qualcosa di più riguardo al compagno di conversazione, Donato si ritroverà ben presto a scartabellare tra i documenti di antiche indagini che lo riporteranno indietro nel tempo, fino a quel lontano 1950, macchiato di sangue e menzogne.

Il romanzo noir di Mattencini è sì la storia di un’inchiesta, ma soprattutto è la storia di uomini che cercano la verità. Una verità scomoda, inquietante, a volte incomprensibile, ma sempre decisiva per comprendere gli angoli bui dell’animo umano. Scoprirla significa squarciare il velo su un passato che non è mai veramente tale, perché vive nel presente di coloro che sono rimasti, perché I Segreti degli Altri sono anche i nostri, perché gli uomini sono uomini, sempre e dovunque, con le loro debolezze e le loro meschinità che rimbalzano da una vita all’altra come in un gioco di specchi, come in un gioco al massacro.

I Segreti degli Altri ci insegna questo: a riconoscerci nel prossimo anche quando sarebbe più facile prenderne le distanze, ad ammettere che nessuna famiglia è immune alla colpa, che i puri non esistono perché ognuno ha le sue ragioni da difendere senza arretrare. Come in un labirinto privo di centro, dove i vicoli ciechi minacciano ogni direzione imboccata, l’unico filo d’Arianna resta il senso di giustizia, quello di un giudice dall’esperienza integerrima, quello di un avvocato alla ricerca della vocazione. Il senso di giustizia è quello che rimane, oltre l’aberrazione, oltre la violenza: l’aspirazione a dare una risposta onesta, per meritarsi la vita ogni giorno, nonostante tutto, nonostante tutti.

Gianni Mattencini, I Segreti degli Altri, Giulio Perrone Editore, pp. 272, euro 16