Il recupero di una delle statue dai fondali di
Alessandria d'Egitto
L'archeologo francese Franck Goddio, incappato per caso in alcuni reperti, ha finito per fare quella che è stata definita una delle più grandi scoperte archeologiche del XXI secolo: una città sottomarina. Goddio, in realtà, stava cercando le navi da guerra che Napoleone aveva impiegato nella Battaglia del Nilo del 1798, quando fu sconfitto dall'ammiraglio Nelson.
La statua di un faraone riemersa dalle sabbie di Heracleion
Tra le scoperte di Goddio figurano colossali statue di Iside, di Hapi e di un non meglio identificato faraone egiziano, conservate in ottime condizioni nel loro letto fangoso. Accanto a queste divinità rappresentate con forme gigantesche, giacevano centinaia di altre divinità raffigurate in statue di dimensioni minori. Tra queste vi erano le divinità che dovevano custodire il tempio in cui Cleopatra era stata investita del titolo di Regina del Nilo.Sono stati trovati anche decine di sarcofagi, contenenti i corpi mummificati di diversi animali sacrificati al dio Amun-Geréb, con essi giacevano anche molti amuleti con le effigi di Iside, Osiride ed Horus.
Una stele di circa 1,90 metri di altezza commissionata
da Nectanebo I (378-362 a.C.)
Tra i monumenti antichi individuati da Franck Goddio vi è il grande tempio di Amon e di suo figlio Khonsu. Goddio ha anche contribuito a risolvere una sorta di enigma archeologico, portando prove determinanti all'identificazione di Heracleion con l'egiziana Thonis. Il porto di Thonis aveva numerosi grandi bacini ed aveva un'intensa attività commerciale. Sono state recuperate più di 700 ancore di varie forme ed oltre 60 relitti risalenti ad un periodo compreso tra il VI e il II secolo a.C.. La città si estendeva su una fitta rete di canali che doveva conferirle un aspetto piuttosto palafitticolo.
Goddio ha ritrovato anche molte monete d'oro, pesi provenienti da Atene e stele giganti scritte in egiziano e greco antico. E' emersa anche una scultura in pietra di notevoli dimensioni, forse un colosso che ornava, un tempo, il principale tempio della città.