I sensitivi e i dittatori (1): Hanussen

Creato il 02 aprile 2011 da Mcnab75

Dei rapporti singolari tra politica ed esoterismo avevamo già parlato in occasione della recensione dell'ottimo saggio di Giorgio Galli.

Oggi vorrei riallacciare il discorso coi consueti post di storia del sabato, citando due episodi a cavallo tra realtà e leggenda. Essi riguardano due dittatori, Hitler e Mussolini, e altrettanti sensitivi, Hanussen e Rol, che hanno avuto a che fare con loro.

Destini che si incrociano, forze intangibili e ancestrali in azione. Questa è la versione più gotica e romanzata dell'introduzione alla faccenda, ma a noi piace così. A ogni modo i fatti esposti sono ampiamente documentati. Nulla è inventato, anche se le interpretazioni dei risvolti più misteriosi sono lasciate alla sensibilità e all'intelligenza dei singoli lettori. Per quel che mi concerne ho cercato di esporre le spiegazioni più comuni che gli studiosi danno nel cercare di spiegare episodi che, a un primo impatto, sembrano davvero fuori dall'ordinario.
Nonché inquietanti.

Dividerò questo dossier in due tranche, vista la complessità delle materie trattate. Iniziamo questo sabato con Hanussen e Hitler. Settimana prossima esamineremo l'incontro tra Rol e Mussolini.

Pronti per un viaggio nella terra di nessuno tra storia, mistero e fato? Ok, partiamo.

Hanussen

Erik Jan Hanussen (vero nome Herschmann Chaim Steinschneider), era uno dei più noti illusionisti e maghi austriaci. Nato a Vienna nel 1889, ebreo convertito al protestantesimo, coetaneo di Adolf Hitler, visse il suo momento di gloria artistica negli anni '20. Periodo in cui rivaleggiava, a livello di popolarità, con il celebre Houdini.

La sua vita fu alquanto avventurosa: fuggito da casa a soli 14 anni, si aggregò a un circo, dove studiò le arti della magia, il cabaret e l'avanspettacolo. Lavorò in lungo e in largo per l'Europa, perfino sulle navi da crociera.

Partecipò alla Grande Guerra come mitragliere, combattendo in prima linea ma rendendosi famoso grazie agli spettacoli d'intrattenimento tenuti a favore delle truppe.

Finita la guerra trovò lavoro in un prestigioso teatro viennese, dove la sua fama creebe vertiginosamente. La sua fama di illusionista dilagò presto in tutto il mondo, fruttandogli spettacoli ovunque: Grecia, Ungheria, Turchia, Siria, Giordania, Arabia Saudita, Palestina, Egitto, Libano, Iraq, Iran, Libia ed Algeria.

Si sposò tre volte, ma Hanussen non era uomo da metter su casa, con la sua vita errabonda e da artista. Tantopiù che, con successo, iniziò anche a consumare droghe e a concedersi orge tali da scandalizzare i benpensanti.

Ma il destino lo aspettava al varco: nel 1932 divenne il proprietario del quotidiano "Berliner Wochenschau", che uscì il 25 marzo di quell'anno riportando in prima pagina, a caratteri cubitali e scritti in inchiostro rosso, il titolo: "Hanussen predice la vittoria elettorale di Adolf Hitler !"


Il mago ebreo del regime

 

In realtà Hanussen era conosciuto da importanti esponenti del Partito Nazista già dal 1924. Alcuni storici sostengono che il mago aveva predetto il futuro di Hitler già in quegli anni, a seguito di un fugace incontro, ma non ci sono prove in merito. Sta di fatto che nel '32 la sua previsione si rivelò azzeccatissima, tanto che Hitler iniziò a frequentarlo con una certa assiduità. Tenete conto che in quegli anni la vittoria del NSDAP non era affatto scontata, perciò la “divinazione” di Hanussen suscitò parecchio clamore nel tignoso ex-caporale austriaco, affascinato dalle suggestioni occulte di ogni genere.

Grazie alle sue rinomate predizioni Hanussen divenne ricco e potente, ma anche molto scomodo. L'essersi poi schierato a favore dei nazisti pubblicamente, si risolse per lui in un disastro, in quanto la stampa comunista, grazie ai documenti passati dall'ex segretario Ernest Juhn, licenziato il lustro precedente, pubblicò alcuni certificati (di nascita, scolastici, matrimoniali) in cui era inequivocabile la sua origine ebraica, il che gli fece perdere gl'appoggi in seno al partito nazista cui s'era iscritto a febbraio del 1933.

L'ultima, spettacolare divinazione di Hanussen riguardò l'incendio del Reichstag del 26 febbraio '33. Il giorno prima dichiarò di aver visto, durante una seduta spiritica “un grande edificio consumato dal fuoco”. Dettaglio che fece infuriare i nazisti, i quali non volevano certo essere incolpati dell'incendio (cosa che poi puntualmente accadde).

il 25 marzo del '33 venne prelevato dalla sua ridondante casa con i soffitti decorati da costellazioni astrologiche. Poche settimane prima Hitler era diventato Cancelliere. Il cadavere di Hanussen crivellato da pallottole venne abbandonato dagli assassini in un bosco alla periferia della città. Una cortina di silenzio cadde su quella morte. Le ipotesi fiorirono dopo la caduta del nazismo. L' affascinante illusionista era stato ammazzato per debiti o perché sapeva che erano stati i nazisti a dar fuoco al Reichstag? Una tesi sostiene che la sua condanna sia stata motivata dalla necessità di tenere segreta una clamorosa contraddizione: un intimo conoscente di Hitler era ebreo.

Illusionista e abile empatista, o vero sensitivo?

Persiste negli anni un altro mistero: i poteri di Hanussen erano veri, o era solo un abile affabulatore? La sua magia era basata sull'illusionismo, sui classici trucchi da prestigiatore. Tuttavia gli archivi della polizia di almeno tre paesi (Austria, Germania, Cekia) riportano casi in cui la “consulenza” di Hanussen si rivelò fondamentale per risolvere complessi casi di furto e omicidio.

Esistono testimonianze circa il fatto che avesse predetto l'anno della propria morte, in tempi non sospetti, quando i nazisti non avevano ancora preso il potere.

Alla famiglia Krupp, magnati dell'acciaio, che lo avevano contattato per conoscere ciò che sarebbe avvenuto nel 1942, profetizzò: “Vedo una catastrofe mondiale per il 1940: una guerra contro la Gran Bretagna, l'Unione Sovietica, gli Stati Uniti. Nel 1942 vedo tanti stivali muoversi ad ondate, dei nostri battaglioni.”

Il giorno prima di morire, con l'inchiostro simpatico scrisse una lettera all'ex segretario Juhn, che tantò gli fu di nocumento: “Desidero che si ricompongano i nostri dissidi... tu non credi nell'occulto, ma il nuovo padrone (Hitler) della Germania ci crede eccome! Leggi quanto profetizza il mio collega, il profeta Daniele nel capitolo 8. Calcola bene gli anni e saprai quando cadrà l'uomo malvagio che cerca di sottomettere il mondo con la forza bruta (sempre Hitler). Calcola gli anni da quando cento sinagoghe saranno distrutte in un'unica sera (la "Notte dei cristalli", 1938) e saprai quando cesserà il suo barbaro sogno”.

C'è anche da dire che l'arte della prestidigitazione necessita di grande capacità di concentrazione, di memoria fotografica e di uno spirito d'osservazione non comune. Tutte doti che ad Hanussen non mancavano, e che potrebbero giustificare alcune delle sue celebri previsioni.

Ci sono però due scuole di pensiero più possibiliste. La prime sostiene che il celebre mago era dotato di una singolare “visione d'insieme” di tutte le cose che lo circondavano. Una peculiarità del cervello posseduta solo da pochissime persone, e in grado di sviluppare in modo eccezionale la preziosa dote dell'intuizione.

L'ultima teoria in merito è invece la più “esoterica”. La prima metà del '900 fu un periodo così pregno di forze distruttive che, in vari punti del mondo, nacquero persone dotate di una sensibilità tale da percepire questo flusso di emotività – perlopiù negativa – e di leggerla nel suo addivenire futuro. Parlo di sensitivi quali Hanussen, Rasputin, Rol, Cayce.

A ciascuno la risposta che preferisce.

(Fonti: Corriere.it, Il mago di Hitler - Erik Jan Hanussen, un ebreo alla corte del Führer, di Mel Gordon).



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