I sentimenti che nascono in noi si possono esprimere con le parole.
Se le parole non bastano ad esprimere i nostri sentimenti, noi sospiriamo.
Se i sospiri falliscono, cantiamo.
Se il canto non è ancora sufficiente,
li esprimiamo danzando con le nostre mani e i nostri piedi."
Libro delle Odi - 1° sec. d.C.
Tra i tanti corsi del BellyBolly che ho frequentato, uno in particolare mi è piaciuto e mi è entrato nel cuore, quello di Evelina Papazova sull'espressività nella danza - che in fin dei conti ha verbalizzato quello che la mia amica Amel trasmetteva nelle sue lezioni e mentre ballava. In poche parole, una danzatrice può anche essere tecnicamente perfetta e ineccepibile, ma se non riesce a mostrare sentimento allora non ha raggiunto il suo scopo.
Con gli occhi influenzati da questa lezione, ho assistito allo spettacolo conclusivo del festival, una volta tanto in prima fila ;-) In tante si sono esibite, con musiche e generi diversi tra loro; c'erano le professioniste e le allieve, le brave e le meno brave. L'espressione ricorrente sui loro volti era la tensione mascherata in un sorriso, o al massimo una tranquillità concentrata. Alcune hanno danzato senza sbagliare una virgola, con movimenti puliti e precisi, ma non sono riuscite a coinvolgermi. La mia preferita è stata, paradossalmente, l'esibizione di una danzatrice che tecnicamente faceva acqua da tutte le parti: ma quello che non diceva il suo viso! Era lì, davanti alla platea, nel suo vestito luccicoso, con tutti gli occhi puntati addosso, e rideva. Scherzava, ammiccava, faceva l'occhiolino, si divertiva. Questo mi piace. Anche nel country, genere completamente diverso: conosco marito e moglie, insegnante lui, lei non lo so, entrambi ballerini esperti. Lui è perfetto, ogni suo movimento ha un inizio e una fine, nitido, a regola d'arte, ma è freddo, sterile. Lei è altrettanto perfetta, ma si gode ogni passo, ogni nota, e si vede. È contagiosa nel suo entusiasmo.
Invidio davvero chi è in grado di esprimere la gioia, ma anche la malinconia, la sensualità, l'umorismo, la tristezza, con un solo sguardo. Io sono emotivamente paralizzata: l'unica volta in cui mi sono divertita davvero è stata ad una festa privata, mentre ballavo una coreografia che ormai mi andava fuori dalle orecchie. Ma proprio per questo ho messo il pilota automatico nei movimenti e mi sono lasciata andare. Le altre volte sono semplicemente terrorizzata da quello che sto facendo. Mi sento insicura, credo di non essere all'altezza, "e chissà cosa pensano gli altri", e il risultato è che se sto ballando sono troppo concentrata su quello che faccio per gustarmi i movimenti fino in fondo (quanto mi sgridava Amel!), mentre se sto cazzeggiando resto impalata come uno stoccafisso. Non riesco a lasciarmi andare, non c'è verso - a meno che non abbia un paio di thunderball in corpo XD
Forse semplicemente ho paura di me stessa.
Ballare significa confrontarsi con se stessi.
E' l'arte dell'onestà.
Si è completamente allo scoperto quando si balla.
La propria salute fisica è allo scoperto.
La propria autostima è allo scoperto.
La propria salute psichica è allo scoperto,
è impossibile ballare senza essere se stessi.
Quando si balla si dice la verità.
Se si mente, ci si fa male.
(Shirley Maclaine)