I sogni in cui sto morendo sono i migliori che abbia mai fatto

Creato il 01 febbraio 2014 da Nefarkafka666

I sogni in cui sto morendo sono i migliori che abbia mai fatto


Difficilmente credo si possa parlar bene dell'umanità e del suo modo di relazionarsi a se stessa. Ho sempre ritenuto che la vita sia frutto solo di un insieme lunghissimo di eventi del tutto casuali e che quanto succede su questa immensa palla di sterco non fa parte di nessun piano superiore o di un disegno supremo e metafisico. Con buona pace delle religioni e di chi ha un approccio spirituale, fino a prova contraria, siamo solo atomi sperduti in mezzo al cosmo e quel che ci capita non varia di un milionesimo di millimetro il destino dell'universo.

Che, per sua definizione, è proiettato comunque al disfacimento.

Rapportando tutta questa ventata di allegria alla quotidianità, proprio oggi, rincasando da una trasferta con i Joy Division (ah, le giovanili e sempreverdi passioni musicali!) nell'autoradio, riflettevo di quanto le singole individualità siano tra loro slegate ed indifferenti. Tutti presi delle nostre egoità e dalla nostra aristocratica supponenza davanti a chi ci sta di fronte.

Ho notato con stupore che quando parli a qualcuno di un problema tutti sono sempre pronti a darti consigli.

Se sei preoccupato per il tuo lavoro, allora "Dovresti modificare il tuo atteggiamento e vivere in maniera più distaccata le problematiche quotidiane."

Se sei stressato per una qualsiasi faccenda privata, allora "Dovresti cercare di prendere le cose con più filosofia."

Se hai problemi di soldi, allora "Dovresti razionalizzare il tuo bilancio e vedere un po' come aumentare gli introiti: magari con un qualche ora di straordinario."

Tutti siamo pronti a dare consigli ma nessuno ti aiuta davvero.

Anche il parente più amorevole, l'amico più fraterno, la moglie più devota.

Ben che vada troverai qualcuno disposto ad ascoltarti e con i tempi che corrono è già una fortuna ma nessuno ti dirà: "Non ti preoccupare... ci sono qua io... adesso ti do una mano a venirne fuori..."

Nella nostra strada lastricata di buone intenzioni, scelte clamorosamente sbagliate e ineluttabili fallimenti dobbiamo davvero imparare ad essere soli.

È angosciante ma credo sia vero.

Oltre alla solitudine davanti al destino dobbiamo anche convivere con l'indifferenza che ci viene elargita a piene mani. Anche da chi ci è vicino.

E questo perché ognuno, fondamentalmente, ha la sua strada. Anche e soprattutto nelle piccole cose: mentre tu ritieni prioritario cambiare la macchina, tua moglie ti esorta a programmare l'acquisto della nuova lavastoviglie. E il bello è che avete tutti e due ragione: ed è per questo che non vi incontrerete mai, nei vostri sogni e bisogni. Siamo rette divergenti che si allontanano sempre di più.

Mi domando con sgomento perché solo oggi ci ho riflettuto.

L'ho sempre saputo ma solo oggi me lo sono detto.

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