Ben Stiller cerca di un uscire dal proprio solito ruolo da deficiente con questo remake di un film del Quarantasette di cui è anche regista.
Il tentativo riesce a metà nel senso che le parti più godibili del film sono proprio quelle in cui gli capitano le peggiori disavventure.
Il film in sé invece mi è piaciuto parecchio. Siamo nelle zone poetiche e paracule di Vita di Pi con in più l’efficace componente comica (discretamente inserita nel contesto della storia).
Manca rispetto al film di Lee la potenza delle immagini pur ricercata con tanti bellissimi panorami esotici. Sono però da segnalare un paio di belle sequenze, quelle in cui il protagonista inizia la propria riscossa, nelle quali Stiller si siede sapientemente sulle spalle di due grandi pezzi di Arcade Fire e Bowie ( ah, a quanto pare Space Oddity è chiamata “Major Tom” anche nell’originale).
Lo schema canzone + scena epica si ripeterà altre volte nel film, tanto da stancare.
Un buon film.