Di certo ne I sotterranei di Londra si trovano anfiteatri romani, fogne vittoriane, gallerie, tubi, volte, linee del gas, cavi, bunker, ma anche mostri sotterranei, fantasmi e una città intera che per molti versi è l’immagine speculare di ciò che sta sopra.
Verso il basso, attraverso vari strati geologici, incontriamo creature sia reali che immaginarie in grado di spiegarci la storia strana e affascinante di questa tentacolare e antica città.
Tra le tante colpisce la storia di Joseph Bazalgette, l’ingegnere comunale che dopo “la grande puzza” del 1858 mise a punto un sistema fognario che è in gran parte ancora in uso oggi. Ackroyd mette Bazalgette nel pantheon dei costruttori di Londra con Sir Christopher Wren e John Nash perché le sue sono cattedrali che crescono sottoterra.
Di alto livello la brillantezza stilistica e l’erudizione di Ackroyd. Una garanzia la traduzione di Massimo Ortelio.
Peter Ackroyd, I sotterranei di Londra, traduzione di Massimo Ortelio, Collana Il Cammello Battriano, Neri Pozza 2014.