I successi del Papa e gli errori di Grillo

Creato il 20 marzo 2013 da Lele2481 @GabrieleGranato

Due figure distanti, per qualcuno imparagonabili, tuttavia entrambe sulla cresta dell’onda.

Oggi il destino, soprattutto, del nostro paese passa attraverso il loro operato, le loro scelte, la loro capacità di convincere le persone comune su quale strada intraprendere.

Ebbene, analizzandole dal mio osservatorio mi pare che le cose stiano più o meno così.

Cambiamento

Entrambi hanno capito che è il momento di cambiare ed hanno operato fin dall’inizio affinché un cambiamento (seppur parziale, più nella forma che nella sostanza) fosse percepibile.
Il Papa con i suoi gesti e le parole, Grillo – attraverso gli eletti del M5S – rinunciando a parte dei compensi.

Tuttavia il Papa da l’impressione di voler cambiare senza dover necessariamente distruggere. E’ un cambiamento positivo, propositivo, costruttivo.
Grillo invece all’opposto si muove sul terreno della distruzione, radicale, definitiva.

Relazioni

Il Papa sin dal suo insediamento non sì è rivolto solo ai cattolici, ma agli uomini di buona volontà. Soprattutto a quelli che non la pensano come lui. A coloro che sono distanti, disillusi, arrabbiati.

Grillo e i grillini invece odiano tutti gli “altri”. Emblematico il caso della deputata Rostellato che si è rifiutata di stringere la mano a Rosy Bindi.

Comunicazione

E’ proprio su questo terreno (il suo) che Grillo sta perdendo la partita. La comunicazione, oggi, come anche Grillo fino a ieri urlava dalle piazze è condivisione, partecipazione e ascolto. Ed invece, niente. Lui non parla se non da dietro ad uno schermo, gli aderenti al movimento non rispondono alle domande dei giornalisiti, non ascoltano le idee di chi la pensa diversamente.
Insomma un disastro.

Il Papa scende dalla macchina per salutare un disabile e accoglie i familiari di Emanuela Orlandi, ascoltando le loro richieste.

San Francesco

In molti hanno detto (in primis Grillo dal suo blog) che questo è un Papa vicino al M5S , perché coraggioso e affine alle tematiche del movimento; che addirittura è stato fondato il 4 ottobre giorno di San Francesco.
Ma voi ce lo vedete Grillo parlare con gli uccellini? Oppure San Francesco urlare con gli occhi spiritati “sono tutti morti, distruggiamo tutto”?

All’opposto Papa Francesco ha invitato le persone a non avere paura della tenerezza e che solo con il perdono (quindi con il dialogo e la vicinanza) il mondo avrà un futuro.

Insomma, non c’è dubbio che oggi le persone vogliono una netta separazione con il passato, soprattutto quello più prossimo. E non c’è dubbio che sia il nuovo Papa Francesco che quel vecchio volpone di Beppe Grillo lo abbiano capito perfettamente, utilizzando questo malumore misto a speranza che aleggia nell’aria.

Ciò che però mi pare evidente è che le persone dopo la protesta e lo sfogo, vogliono risposte. E le vogliono costruttive, dialoganti.
Il bisogno di cambiamento c’è, ma non è necessariamente accompagnato dalla voglia di distruzione, propria del M5S.

La maggior parte delle persone, seppur con tantissimi problemi e difficoltà, non ha sete di sangue. Non prova talmente tanta rabbia da giustificare l’annientamento (politico, civile e sociale) dell’altro, dell’oppositore, di colui che la pensa diversamente.

In questo appare chiaro il successo trasversale del Papa e gli errori macroscopici di Grillo.


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