I Taralli Pugliesi

Da Damgas @incucinablog

Dopo aver parlato della storia del tarallo napoletano era d’obbligo parlare anche del suo stretto parente pugliese, conosciuto anche con il nome di tarallino, per via delle dimensioni, che sono decisamente inferiori rispetto a quelle del tarallo partenopeo.

I taralli pugliesi , perfezionatisi in seguito alla diffusione di quelli napoletani, sono rispetto a questi ultimi decisamente più piccoli, lisci e privi di mandorle Probabilmente proprio le minute dimensioni unite all’inconfondibile aroma e fragranza conferitagli dall’olio d’oliva proveniente dal così detto tavoliere delle puglie sono il segreto del loro successo, che li hanno in breve tempo resi celebri anche oltre i confini nazionali.

Se un tempo i taralli venivano consumati a mezzodì, durante il lavoro nei campi per spezzare la fame, oggi giorno grazie alle piccole dimensioni ed al basso potere calorico (non contengono sugna) sono l’ingrediente fondamentale per aperitivi, merende e buffet, adatti anche a chi per scelta o per dovere non consuma sostanze di origine animale.

Eccoli dunque nella versione pugliese, che oltre a non prevedere l’uso di mandorle, sugna e pepe ma ben si l’uso di olio e vino e a scelta finocchietto o peperoncino, prevede poi una prima cottura in acqua bollente e solo in fine il passaggio in forno.

Ingredienti:

400 gr farina , 120 gr vino bianco
100 gr olio , 15 gr sale

Procedimento:

Disponete la farina setacciata a fontana sulla spianatoia e versate al centro l’olio, il vino bianco ed il sale, dunque impastate per bene fino ad ottenere un impasto piuttosto sodo e ben amalgamato che farete riposare per un’oretta. Formate dunque con l’impasto ottenuto dei piccoli vermicelli che richiuderete su se stessi facendo congiungere le due estremità pressandole , dandogli così la tipica forma di tarallo. Lessate dunque i taralli ottenuti in abbondante acqua salate già in ebollizione fin che non verranno a galla. Adagiateli quindi su di un canovaccio fin che non saranno completamente raffreddati e dunque rassodati (avendo tempo l’ideale sarebbe farli riposare così almeno 12 ore). Adagiateli dunque su di una teglia precedentemente unta con olio d’oliva e ultimate la cottura in forno a 180°c per circa 30 minuti, o comunque fin che non saranno ben dorati e croccanti.