L'attrazione che la previsione del futuro ha sull'uomo, è testimoniata dalle innumerevoli pratiche divinatorie, note in tutti i tempi ed in molte culture. Allo stesso modo è evidente una corrente opposta, testimoniata dalla presa di distanze della scienza, dellle religioni e dello stesso occultismo. Anche la psicologia, come la divinazione, cerca di prevedere i comportamenti e gli sviluppi futuri delle persone, ma si fonda su basi fermamente diverse rispetto alle pratiche oracolari e a ogni forma di pensiero magico. Non fa eccezione la psicologia analitica, alla quale Jung ha sempre rivendicato una rigorosa impostazione scientifica. Nella psicologia junghiana, però, le pratiche divinatorie possono trovare un inatteso fondamento grazie a due assunti teorici:
- l'essenza psicoide della realtà e
- il principio di sincronicità.
Ciò accade però solo a determinati livelli e in determinate circostanze di energia, la fisica si riferisce alla dimensione subatomica e la psicologia a quella subconscia. Ciò nega la possibilità di un accesso semplicistico a eventi che sfuggono alla conoscenza della scienza e alla comprensione della coscienza e mette immediatamente fuori gioco ogni equiparazione superficiale fra immagine mentale e accadimento fisico. La formula "le carte di denari significano denaro in arrivo" si fonda su una equiparazione magica fra immagine ed evento e non sulla comprensione della profondità psicoide.
Fino ad oggi la conoscenza umana è capace d'incursioni solo molto circoscritte negli strati psicoidi. A queste parzialisissime incursioni la realtà mostra di possedere una qualità straordinariamente unitaria: secondo la psicologia gli stati psichici dominanti sono coerenti con una certa struttura fisica e le costellazioni emotive formano un'unità psicosomatica con l'organismo umano.
Sincronicità è la simultaneità di un certo stato psichico con uno o più eventi esterni che paiono significativamenti collegati.
Il principio di sincronicità, invece, sembra la migliore premessa teorica su cui fondare le pratiche oracolari e, nello specifico, la lettura divinatoria con i Tarocchi: si ipotizza che
- le figure degli arcani costituiscano un'unita psicoide con eventi fisici corrispondenti
- si tirano a sorte delle carte e
- si desume che queste costituiscono un parallelo significativo con una situazione reale
Si verifica un salto che per la coscienza non è facile da accettare e per la scienza non è facile da chiarire.
Nella dimensione empirica della coscienza prevale il principio di causa-effetto, nella dimensione micro della profondità prevale quello di sincronicità. Per la coscienza è difficile riconoscere l'esistenza di eventi acausali e ciò induce a una lettura unicamente causale e meccanicistica della realtà. Ma non è nemmeno faccile distinguere gli eventi acausali da quelli causali e ciò induce a una lettura magica o metafisica del reale. Il principio di sincronicità consente di ipotizzare che corrano paralleli significativi fra eventi parziali che interssano la totalità e colloca in una luce nuova le pratiche oracolari. Si può di conseguenza immaginare che una carta estratta stia in relazione significativa con la particolare condizione del soggetto. Ma non è facile dimostrare che sussista sempre una relazione significativa fra i due eventi.
Santarcangelo richiama tre requisiti che caratterizzano una situazione sincronistica nel senso della psicologia Junghiana:
- due eventi non devono essere legati tra loro da un rapporto di causa-effetto
- per chi li vive devono rappresentare un'esperienza intensa e significativa
- devono avere carattere simbolico.
La seconda demolisce la possibiltà di una routine divinatoria: la sincronicità è un'esperienza numinosa, introduce un'intensità psichica con l'avvaloramento del rito.
"I metodi mantici devono la loro efficacia sostanzialmente alla connessione con l'emotività: sfiorando una disponibilità inconscia, destano la corrispondente prevalenza dell'inconscio e delle potenze operanti dell'inconscio, gli Archetipi." Jung
Il carattere simbolico degli eventi sincronici esclude equivalenze schematiche fra immagini mentali e accadimenti fisici e"l'oracolo si serve sempre di una specie di immagine simbolica generale, che, come tutti i simboli, può essere interpretata in molti modi e a molti livelli"
Ciò rende l'esperienza oracolare fortemente incisiva, ma irrimediabilmente sfuggente alla coscienza.
liberamente tratto da "Gli arcani della vita" di C.Widmann