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I ♥ Telefilm: Bates Motel, i "Dolori del giovane Psyco"

Creato il 20 aprile 2013 da Mik_94
Camicia dal colletto inamidato, maglioncino a scacchi, capelli ordinati e con la riga di lato, fisico goffo e allampanato, occhi buoni. Questo è il ritratto del nuovo arrivato in città: un ragazzo tranquillo, riservato, studioso, noiosamente prevedibile, ma gentile. Un ragazzo normale. Potrebbe essere il tuo compagno di banco, il tuo vicino di casa, un alunno del tuo stesso liceo. I suoi tratti leggermente anonimi, forse, non ti direbbero niente... ma il suo nome. Il suo nome, da quando Robert Bloch lo scrisse per la prima volta nel suo più celebre romanzo, ha dato un nuovo significato ai tuoi incubi. Ha diciassette anni, si è appena trasferito e, con sua madre, ha preso in gestione un vecchio e fatiscente Motel. Si chiama Norman Bates. Il genio di Hitchcock, nel suo più celebrato capolavoro, ce l'ha fatto conoscere come Psyco: un brutale assassino, una mentalità deviata e perversamente affascinante, un'anima debole plasmata da una madre possessiva che, perfino dalla tomba, lo tormenta. Bates Motel, il serial debuttato il 18 Marzo scorso sul network A&E, ha una finalità singolare ed intrigante. Indagare nell'anima del male.Mostrare l'infanzia di un serial killer. Far comprendere le origini dell'orrore e osservare dove finisce l'uomo e dove, invece, ha inizio il mostro. La serie, ambientata però ai giorni nostri, è un prequel e uno spin-off; un salto nell'adolescenza e nei "Dolori del giovane Psyco". Chi era prima che la follia prendesse il sopravvento? Che vita conduceva prima che scoprisse il piacere malato di uccidere? Soprattutto, com'era?Era un ragazzo come me e voi. Un po' introverso, ma con una gran voglia di cambiamento. L'improvvisa morte del padre e la fuga di casa del fratello maggiore hanno portato lui e sua madre a rifugiarsi in Arizona – nuova scuola, una nuova attività da portare avanti, inevitabilmente nuovi guai. Sono solo loro due, lui e Norma. Hanno perfino lo stesso nome, legati anima e corpo sin dalla nascita di Norman: l'uno l'universo dell'altra.  All'inizio li unisce un profondo affetto, poi l'omicidio. Non tutti, nella nuova città, sono amichevoli con i due e, quando Norma viene aggredita e stuprata senza pietà dal vecchio proprietario della casa, l'istinto naturale di difendersi la porta a macchiarsi le mani di sangue. Piena di rabbia e vergogna, accoltella quell'uomo una volta. Poi altre dieci, e altre dieci ancora. Da vittima, in tal modo, è passata al ruolo di colpevole. Non c'è altra soluzione: disfarsi del cadavere. La madre ha ucciso, il figlio – fedele - lava via le tracce della carneficina dalla moquette.Ogni morte rappresenta sempre una fine, ma per loro è solo l'inizio. Un poliziotto ha scoperto i loro segreti, un altro si è invaghito della bella Norma. Due ragazze, a scuola, intanto, si contendono il cuore di Norman, mentre uno strano diario trovato in una stanza del Motel gli fa conoscere gli orrori consumati in quello stesso posto appena qualche mese prima: sevizie e torture a danno di giovani ragazze orientali, tenute prigioniere chissà dove... chissà da chi. E' intenzionato a scoprire il colpevole. Ne è terrorizzato, ma allo stesso tempo non smette di pensarci: quelle violenze scoperte per caso sono diventate la sua nuova, macabra ossessione. Il protagonista, coi suoi modi affabili e la sua timidezza, è un criminale in potenza insospettabile. Sarà che fa simpatia sin dall'inizio, sarà che ha il volto infantile del sempre bravissimo Freddie Highmore. Il bambino di La musica nel cuore, La Fabbrica di cioccolato, Spiderwick, Neverland e Due Fratelli (alcuni dei film per famiglie che più preferisco in assoluto!) è cresciuto solo in altezza, ma ha conservato il sorriso e i tratti di sempre.  Una faccia da eterno ragazzino “Disney” sistemata su un metro e ottanta di statura e, questa volta, al servizio di un prodotto lontano dai soliti che, da piccolo, l'hanno visto coinvolto, eppure perfettamente in grado di rispecchiare il suo talento. La scelta di scegliere lui come protagonista è stata geniale, a mio parere. Non solo perché ha l'abilità innata di sapersi adattare a tutto, ma perché trasmette familiarità e purezza. Ha l'innocenza del diavolo. La madre che l'ha reso vittima di un insano complesso di Edipo è Vera Farmiga: brava, affascinante e sensuale come aveva già dimostrato in Orphan (altro film che adoro, con un'odiosa/adorabile piccola antagonista!), Joshua (anche qui, tra l'altro, era alle prese con un figlio malefico!) e Tra le nuvole – e sì, se qualcuno se lo stesse ragionevolmente chiedendo, lei è la sorella maggiore di Taissa Farmiga (American Horror Story): la somiglianza tra le due è notevole! Il loro legame, alquanto contorto e viscerale, non va ancora al di là dell'apprensione materna e del naturale amore di un figlio – cadaveri occultati insieme a parte - quindi mi incuriosisce conoscere cosa costituirà la radicale svolta. Gli elementi di disturbo che già hanno rotto il loro equilibrio sono quattro: il figliastro ribelle Dylan (Max Thieriot), il vice sceriffo Zack Shelby (Mike Vogel) e le due bellezze alla quale Norman non sa dire di no (l'avvenente Bradley e la problematica, ma comprensiva Emma). Dopo un pilot che ho adorato, gli episodi successivi mi hanno un po' deluso: svolte prevedibili e poco interessanti, ritmo lento. Ma, se sono qui a parlarvene oggi, è perché le ultime puntate sono tornate a riaccendere il mio interesse e le mie iniziali speranze.Pur se meno inquietante del previsto, ha assunto l'andamento di un teen thriller che non mi dispiace per niente, anzi... Una bella colonna sonora, dinamiche familiari ben costruite, ottime prove attoriali, indagini e piccoli incubi che mi hanno ricordato Disturbia, Beneath The Darkness e The Shortcut. Dopo Hannibal, con Bates Motel un altro personaggio del mondo dell'horror si adatta alle dimensioni del piccolo schermo. La differenza tra i due telefilm è, però, abissale. Hanno approcci semplicemente diversi tra loro, inconciliabili. E, se in un primo momento, dopo una delusione difficile da smaltire, vi avrei detto che di gran lunga preferivo la raffinatezza e la cura della prima serie, adesso anche il ritmo giovanile che hanno le (dis)avventure del giovane Psyco mi sta conquistando.Ciò che indubbiamente attira è il fatto che i punti di vista, ben presto, saranno completamente ribaltati. Anche se momentaneamente è l'adolescente tipo, ben presto Norman scoprirà insieme agli spettatori la sua vera natura. E allora la serie TV sarà retta dal punto di vista non di un detective in erba, ma di una mente criminale a cui, alla fine, si finirà per legarsi anche un po'. Inevitabilmente. Pensate che a me, complici appena cinque puntate, lui già sta simpatico! Sì. Decisamente preoccupante... Chi di voi lo segue? Cosa ve ne pare? Un abbraccio a tutti! E buon sabato sera :)

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