I ♥ Telefilm: Catastrophe, The Affair, You're The Worst, Please Like Me

Creato il 24 dicembre 2015 da Mik_94
Catastrophe  Stagione I-II Immaginatevela pure. Sharon – quarantuno anni a breve, professione maestra – a gambe all'aria, durante un controllo medico. Scoprire, nella stessa mattina, di essere in attesa di un bambino e di avere quello che, evolvendosi, potrebbe rivelarsi un tumore. Il nascituro, risultato di una notte e via. La metastasi, invece, causa di ereditarietà e di malanni della mezza età. Al suo fianco, mentre il ginecologo dà notizie belle e brutte, Rob – americano lontano da casa, pubblicitario di successo. Un bicchiere di troppo, un corteggiamento spiccio e, tra mosse impacciate e risate involontarie, i due sono finiti a letto. Quella che per Rob doveva essere una tappa nella piovosa Londra, così, diventa un impegno più grande di lui; una pazza notte di passione, invece, una storia che vuole parlarci – ma coi toni politicamente scorretti che tutti noi amiamo – di responsabilità e piani alternativi. Eppure, quando hai una certa età e quel bambino concepito contro tutti i pronostici potrebbe essere l'ultima volta per essere mamma o papà, perché temporeggiare? Sospirare, accontentarsi e, magari, con la convinvenza e un matrimonio riparatore all'orizzonte, scoprire di volersi bene. Non tutte le catastrofi vengono per nuocere. Catastrophe è la comedy, irriverente e realistica, romantica in un modo che è solo suo, per chi ha apprezzato cose come Scrotal Recall e, a viva voce, si domanda: a quando un seguito? Queste serie inglesi – impeccabili per qualità, inaffidabili per puntualità: la seconda stagione di questa, però, ho avuto la fortuna di vederla subito dopo, e ci mostra i nostri protagonisti a due anni di distanza, con una ampia famiglia al seguito – hanno sempre temi semiseri, dialoghi esilaranti, attori che funzionano alla perfezione quando si cercano le risate e il momento di riflessione improvviso. Un po' come Sharon Horgan e Rob Delaney che non sono né bellissimi né giovanissimi ma che, con i ruoli cuciti su misura, sono folgoranti per la naturale alchimia e la reciproca confidenza. In cerca ora di un nuovo impiego, ora di un testimone di nozze, non mancano i comprimari bene a fuoco e esempi di triviale, pungente umorismo britannico. Ma quando sei nel mezzo del cammin della tua vita e la salute va e viene, è una inaspettata morsa al cuore attendere i risultati di quegli esami importantissimi – e, pensiero spaventoso, se il bambino non fosse sano? - e vedere come, nonostante gli ormoni rendano lei emotivamente fragile e vorace, il desiderio di cercarsi non manchi mai. (7,5)

The Affair Stagione II Scrittore sposato e padre di quattro figli, quarantenne di bell'aspetto e antica ambizione, perdeva la testa e il sonno per una cameriera dal sorriso sfuggente, durante le vacanze al mare, a casa dei facoltosi suoceri. Lei, agli occhi di lui seducente e fatale, in realtà aveva un lutto nel cuore – e un cuore, poi, lo aveva ancora? - e la paura dell'acqua: sposata per inerzia, ma purtroppo mancante di una parte vitale. Le bugie, il sesso di fretta, gli incontri rubati. Una relazione extraconiugale da nulla, un'avventura estiva per sentirsi giovani e contenti per un po', aveva avuto un esito imprevisto: felice per alcuni, infelice per altri. Dipende dall'occhio di chi guarda. L'abbandono dei rispettivi compagni di vita, la convivenza, un bambino in arrivo: la scappatella, tra confessioni dolorose e addii provvisori, era diventata amore vero. Il sesso occasionale, un divorzio: in mezzo, però, interrogatori serrati e il mistero. Nel primo The Affair, uno dei debutti più memorabili dello scorso anno, c'erano le molliche di pane di un giallo da risolvere: chi era alla guida dell'auto che ha ammazzato il subdolo Scott Lockhart? Si ritorna, intrigati al solito, sulla scena del crimine passionale – e, questa volta, si fa la spola tra la quieta Mountak e la città, luogo cardine di nuove tentazioni e svolte -, e qualcosa è cambiato. In tutti loro e nella struttura. I punti di vista raddoppiano e si triplica l'impegno di sceneggiatori e interpreti. I dialoghi realistici, gli inevitabili faccia a faccia e le litigate furibonde si fanno più intense, se a raccontarsi a cuore aperto sono anche i traditi: un Joshua Jackson con la pancia da birra, che torna a riporre fiducia in Cupido, romantico per natura, d'altronde, sin dai tempi di Dawson's Creek; una grande Maura Tierney, in cerca di ripicche da poco e della forza espressiva che, dopo tante partecipazioni in tivù, avevamo dimenticato. Il tempo cura la ferite: si resta in buoni rapporti, quando un matrimonio finisce, e i rimpianti si mettono da parte. Ma l'amore finisce così? Nel frattempo, Noah e Alison sembrano perfettamente realizzati: lui è un romanziere di successo, lei ha ripreso l'università e, dopo la perdita di Gabriel, aspetta un altro figlio. La spiaggia di notte e la clandestinità, però, hanno dato a lui una storia – il suo best seller parla di loro, coi toni pruriginosi che piacciono alle lettrici delle Sfumature di grigio – e a lei un'ennesima etichetta mortificante – l'amante può diventare moglie? Noah, non diversamente, si domanda: un uomo buono, mediocre, può essere un uomo grande? In un finale carico di colpi di scena, sospeso e orchestrato con lucidità, il duo diventerà triangolo, sulle note di una brilla ma magistrale The House Of The Rising Sun e di uno schianto che uccide. Dominic West, recidivo e granitico, ci terrà in scacco con un estenuante botta e risposta tra lui, artista in crisi, e la strizzacervelli Cynthia Nixon; la rivelazione Ruth Wilson, a lungo spenta, nei suoi vestitini floreali di casalinga e mamma, farà sentire una voce che pesa, sovvertendo i fragili equilibri raggiunti dai piatti della bilancia. (8)
You're The Worst Stagione II Gretchen e Jimmy, nemici giurati dell'amore, alla fine aveva ceduto al lato scuro: la convivenza. Mentre si tiravano le conclusioni della prima stagione, li vedevamo già provati e molto titubanti. Quanto avrebbero resistito? Se Edgar, reduce di guerra, sogna di andare a vivere con l'innamorata di turno e la sfacciata Lindsay, all'indomani del divorzio, si consola con gelato in quantità industriale e esilaranti piani di vendetta, in Gretchen – sfrontata e spensierata a forza – qualcosa si spezza. Abbandona il letto nel cuore della notte e piange in macchina. Spia i vicini felici, sognando la loro vita. Si ammala di depressione e non chiede l'aiuto di Jimmy che, checché ne dica il titolo, è andato a vivere con lei pronto al meglio e non al peggio. Ogni persona ha ombre nel passato e Jimmy, scappato da una famiglia chiassosa, avrebbe voluto vivere la convinvenza con serenità. L'egoismo sarà più forte di questo loro grandissimo non-amore? You're the worst, la sexy e divertente rivelazione Fox dello scorso anno, creatura estiva per eccellenza, è ritornata in autunno, con tre episodi in più e nuove tematiche. L'incesensurato Amici di letto a cui ci eravamo subito affezionati si scopre cresciuto. Diverso, nel bene e nel male. C'è più spazio per gli altri, si fa meno all'amore e, cose che capitano con la convinvenza, della persona con cui dividiamo il letto si scoprono le segrete debolezze. Come Jimmy, si è messi perciò davanti a una scelta. Abbandonare la nave che affonda, oppure rimanere accanto all'adorabile Aya Cash, che questa volta si concede di meno, ma si impegna di più? Per me, che nei precedenti episodi avevo trovato uno script brillante ma una certa ripetitività, la maturità fa tanto bene a un nuovo ciclo di You're the worst. La solita scrittura moderna e graffiante, la leggerezza che ha un suo peso specifico, gli attori in parte. Anche se il rischio di non prendere le loro storie sul serio, coi toni sopra le righe e il linguaggio colorito, era forte. Ma andava corso, suppongo, per scoprirsi adulti a trent'anni suonati. (7)  
Please Like Me Stagione III Vitale presenza nei famosi listoni, lo scorso anno, una freschissima comedy australiana che – a colpi di testa, colore, umorismo – era sbucata dal nulla per tenermi compagnia, con i suoi bizzarri personaggi extraterrestri, i cani a pelo lungo che stanno invecchiando, le torte fatte in casa. E quella sigla irresistibile che ti entrava in testa, invitandoti a fischiettare e a unirti a loro, tutti presi dalla convivenza, da relazioni sentimentali che cambiano dall'oggi al domani, dai preparativi per le affollate serate in famiglia. La storia di Josh – da etero a omosessuale senza drammi esistenziali – mi aveva fatto conoscere il talento sorprendente di Josh Thomas, attore protagonista e autore, e risate disimpegnate ma non troppo. Avevo visto la prima stagione, poi subito recuperato la seconda: con una maratona in piena regola si colmava la mancanza, anche se a rischio c'era che il tutto potesse venirmi leggermente a noia. Stessa sensazione prevale, ma più forte, durante il terzo anno in sua compagnia. Dieci episodi piacevoli e ben scritti, ma in cui ai personaggi accade poco. Il coinquilino Tom si innamora, ma pensa alla ex; i genitori vanno in crisi, di nuovo; la famosa ex, la bellissima Claire, ritorna a casa e semina dubbi. Josh, in tutto ciò, si prende cura del bisognoso Arnold: ragazzo fragile e tenero, a cui volere bene come un cucciolo; ma sarà davvero la scelta intelligente, se un sito d'incontri – i due, per un po', hanno deciso di essere una coppia aperta – gli fa conoscere un'altra persona, che non è solo la storia di una notte e via? Nell'arco delle puntate, inoltre, la gallina Adele verrà sacrificata per una nobile causa: nella scena più simpatica e memorabile, i commensali le rendono omaggio pregando e intonando, stonati, un'assurda Someone Like You. Le chiacchiere fitte fitte come in un giovane Woody Allen, figure che – alla fine - poco osano combinare, il sonnecchiare sui proverbiali allori per la tanta sicurezza guadagnata. Quanto sei simpatico, Josh? E qui, purtroppo, quanto autoreferenziale? (6,5)

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