I ♥ Telefilm: Smash
Creato il 02 giugno 2013 da Mik_94
Buona
domenica, amici. Come state? Per aggiornare un po' il blog, oggi vi
propongo un pezzo che ho scritto all'inizio della settimana, dopo
aver visto il season finale del telefilm Smash. Lo seguite? Lo
conoscete? Vi segnalo, salutandovi, che la seconda stagione è partita su Mya il 14 Maggio. Vi consiglio proprio di seguirlo ;) A
presto e buona giornata, M.
Scrivo
questo post che ho ancora le canzoni nelle orecchie, le luci negli
occhi e la tristezza nel cuore. Scrivo di Smash mentre
ancora il ricordo è intenso e l'amarezza per la fine definitiva
della serie è ancora viva e forte. Giunto al diciassettesimo
episodio della seconda stagione, uno dei telefilm più promettenti,
spettacolari e coinvolgenti del panorama internazionale ha spento i
riflettori dopo un season finale a dir poco trionfale. Perfetto. Prodotto
da Steven Spielberg, ricco di nomi importanti e di collaborazioni
eccezionali, il telefilm ha subito visto le luci della ribalta.
Presentato come un Glee
per adulti, nella prima stagione aveva mostrato i retroscena degli
show di Broadway e dintorni: le lotte tra prime donne, le rivalità
tra produttori, i sacrifici e le passioni, il cinismo e la magia.
All'inizio, nonostante i favolosi numeri musicali, non mi aveva
entusiasmato. Al servizio del realismo, tante volte si perdeva un po'
di sano e immancabile stupore. L'inizio della seconda stagione mi ha
colto del tutto impreparato! E' stato inaspettatamente immediato,
efficace, diverso. Più giovane, più fresco, più variegato. Ma
destinato, purtroppo, a un corso breve.
A
metà della nuova stagione, il destino di Smash era
già segnato: non ci sarebbe stato un seguito. Costi di produzione
troppo alti, un pubblico poco entusiasta e poco participativo.
Ascolti bassi. Sarebbe stato facile dirgli addio, se fosse stato un
fiasco. Sarebbe stato facile non aspettare un degno seguito, se non
si fosse rivelato un climax straordinario e vibrante e potente e
trascinante. Invece, proseguendo, è stato una continua festa per gli
occhi, per le orecchie e per i piedi che, scordinatissimi, seguivano
il ritmo e battevano il tempo. E' stato come essere lì, dietro le
quinte e in platea, ben consapevoli dei retroscena e dei segreti
dello show. Come se, a migliaia di chilometri di distanza, seduto in
pigiama sul mio divano, potessi recepire grazie al vento e a una
qualche favorevole congiunzione celeste le note ben modulate e
impeccabili di un'esibizione dei Tony Awards. Mi mancheranno i
personaggi, le canzoni sempre più belle e più nuove, la perfetta
simmetria delle coreografie, quei
professionisti dal grande talento,
quello che non potrò mai vedere. La prima stagione era partita col
botto, aveva proseguito un po' svogliatamente, si era conclusa alla
grande sulle note della bellissima Don't forget me.
Era un omaggio ai musical classici, alle atmosfere dei film di Bob
Fosse e a una delle figure femminili più affascinanti di sempre:
Marilyn. La seconda, invece, ha seguito frequenze diverse,
sintonizzandosi sulle onde sonore di Rent,
Rock of Ages e
fondando un capitolo a parte: quello del solo e unico Smash.
Ha avuto più pezzi originali, più attori, più sfarzo e ben due
musical rivali da mostrarci: Bombshell e
Hit List. Due storie
diverse e due dive immense a confronto: l'angelica e raffinata Karen
(Katherine McPhee) e la sexy e talentuosa Ivy (Megan Hilty). Una più
brava, bella e competitiva dell'altra. Per Karen è tempo anche di un
amore tormentato che ha il volto dello scapestrato e brillante Jimmy
(Jeremy Jordan) e di un nuovo, radicale inizio.
Per Ivy, invece, è
arrivato il ruolo che attendeva di una vita ed esplodono ancora i
conflitti con sua madre (la notissima Bernadette Peters) e
l'attrazione per il coreografo Deker (Jack Davenport) – accento
inglese, donne a non finire, scandali su scandali. Insieme a loro, ci
sono Julia (l'adorabile Debra Messing) e Tom (Christian Borle), due
commediografi e compositori inseparabili che, tra liti e imbarazzi,
sono un po' i Will e Grace della serie TV. Protagonisti di numeri
musicali esplosivi e intonatissimi, omaggiano ora Bollywood, ora il
pop e il rock contemporaneo, esaltando e catturando come solo gli
americani – re indiscussi del musical – sanno fare. Non è
umanamente possibile avere bellezza, talento e intelligenza: poi ci
sono gli americani che hanno tutto questo e anche qualche qualità
aggiuntiva, alla faccia nostra! Il
season finale di novanta minuti è una gioia e un piacere. L'episodio
conclusivo è un trionfo. Soffre di qualche evidente taglio, vero, ma
è un addio in grande stile. Si apre sulle note di una magistrale
cover di Under Pressure che strizza l'occhio all'incipit di
Rent, prosegue con una patinata ed emozionante premiazione, si
chiude – insieme al sipario rigorosamente rosso – mentre Ivy e
Karen, come la bionda e la bruna di Chicago, cantano,
rivolgendosi allo spettatore, “Tu dà loro un gran finale. E
chissà cosa ti riserva il prossimo anno. Anche se la storia è
finita, noi continueremo a sognare...”. Vorrei proprio che la
storia non fosse finita. Che l'anno nuovo ci riservasse una piccola,
grande sorpresa. Chi può dirlo. Lunga vita a Smash. Intanto,
come dopo la morte dei più grandi, le luci di Broadway,
metaforicamente, si spengono per un'intera sera, dopo due anni
vissuti intensamente insieme. E sapete che faccio? Lo inizio a
vederlo tutto da capo.
Potrebbero interessarti anche :