I Temi di Halloween: Mauretto, la strega e l’armadio

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Non era facile crederci, neanche per una persona abituata a prendere per vere le cose che gli altri non avrebbero mai preso. Compresa una madre medium col dono di vedere il futuro attraverso i sogni e una nonna in grado di guarirsi da un piccolo tumore, solo pregando le piaghe di Cristo. Una cosa è riuscire a percepire l’energia che permea un luogo o quella emanata da un oggetto, il riuscire a sentire le emozioni trasmesse da alcuni corpi mummificati esposti nei musei, o ricevere avvertimenti dallo spirito di una ragazza morta cent’anni prima nel luogo dove hanno costruito casa tua; una cosa è avere una pazza che ti traffica con magia nera in giro per casa. 
Vanagloriosa come solo i veneziani possono essere, bugiarda al limite dell’irresponsabile, irresponsabile oltre i limiti del consentito e della legalità, testarda al di là di ogni possibile ragionamento e di recupero, vantava con tutti il suo conoscere certi rituali che le potevano portare denaro e fortuna, anche se per farlo doveva rubarli a chi le stava vicino; raccontava di come sapeva evocare poltergeist e piccoli demoni per usarli per tormentare chi le dava fastidio. 
Lei sapeva benissimo che ogni volta che si chiudeva in camera sua per operare io agivo in camera mia al contrario per arginare tutta quell’energia vischiosa e nera che portava in casa mia. Lo sapeva e le dava fastidio, nessuno è felice di vedere i propri sforzi vanificati almeno in parte da qualcun altro, ed era una guerra continua giocata sui piani sottili, lei con i suoi demoni ed io con le mie dee egiziane.
La mia gatta nera vide uno dei suoi famigli, e ne fu talmente colpita da mostrarci una sua immagine; la cosa era davanti all’armadio della sua camera, e questo mi confermò i sospetti che avevo su quell’anta che avevo riparato diverse volte ma non rimaneva mai chiusa del tutto: il demone usava lo specchio come un portale. Da quel giorno dotai tutti i gatti di collarini con dei cristalli che gli avevo fatto scegliere uno a uno, e caricati di energia sulle tombe di sant’Antonio e di san Leopoldo Mandič; le preghiere e la fede, anche se diversa dalla mia, accumulate nei decenni da migliaia di persone avrebbero dato loro energia positiva sufficiente per tenere i gatti lontano dal male, e infatti non ebbero più accesso a quella stanza o a quel letto.Un giorno ci accorgemmo che la statuetta di Bast’t che sorvegliava l’ingresso della casa aveva cambiato espressione, sembrava incattivita; io mi sentii precipitato in un’avventura degna di Tolkien. L’azione fu rapida: prendemmo la Bast’t, e dopo averla immersa in un’acquasantiera in maniera molto avventurosa la lasciammo una notte intera nel sale. Nel corso della stessa notte alla mia coinquilina venne la febbre, e non si alzò da letto per due giorni, a riprova che l’acqua santa fa male se sai come usarla.Il famiglio ritenne opportuno manifestarmi di persona il suo risentimento, e la stessa notte venne sul mio letto, sedendomisi sul petto e bloccandomi le mani e la gola. La paura e il dolore -fisico- mi attanagliavano, ma quando sentii il cuore che rallentava i battiti fino a fermarsi raccolsi tutte le mie energie per reagire. Una luce dorata salì dal mio addome al cuore, ed esplose col bagliore del sole di mezzogiorno, mentre nel mio cervello risuonava un grido, “Via da me!”. La debolezza mi invase, ma il peso sparì e il sangue tornò a scaldarmi di nuovo, anche se il dolore al torace e ai polsi ancora rimase per parecchie ore.La mattina seguente tolsi Bast’t dal sale, e il suo viso era tornare ad avere la stessa espressione di sempre. La coinquilina cambiò casa il mese seguente. Lo specchio dell’armadio finì in una discarica dall’altra parte della città dopo essere stato purificato e benedetto, per ogni buon conto. 
MM

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