Usa 2001
con Gene Hackman, Anjelica Huston, Ben Stiller, Gwyneth Paltrow, Luke Wilson, Owen Wilson, Bill Murray, Danny Glover
regia di Wes Anderson
I tre fratelli Tenenbaum sono trentenni insoddisfatti: tutti geniali nell'infanzia, hanno, in un modo o in altro, deluso le loro potenzialità nella vita adulta. La colpa è probabilmente del padre, Royal Tenenbaum, marito scapestrato e padre distratto che ha ben presto abbandonato il nucleo famigliare. Quando l'uomo viene a sapere che la moglie sì è nuovamente innamorata decide di tornare a casa, fingendosi in fin di vita. Benché non parlino col il padre da anni, alla notizia fanno rientro anche i giovani Tenenbaum..
All'inizio degli anni 2000 il tema della mancanza del padre nella cinematografia americana era un argomento molto cavalcato dalla critica e il simpatico filibustiere Royal Tenenbaum appartiene per certi versi a questa categoria anche se è uno dei pochi (forse l'unico) che tenta di redimersi e riconquistare l'affetto dei figli: la famiglia Tenenbaum resta comunque disfunzionale ma riconquista una nuova serenità e il coraggio di riprendere in mano la propria vita.
Visto oggi per la prima volta il terzo lungometraggio di Wes Anderson (l'ultimo scritto insieme a Owen Wilson) perde molto della sua dirompente forza visiva, dato che l'autore non è più un regista di nicchia ma è notissimo al grande pubblico grazie agli Oscar, e agli altri premi, vinti da Grand Budapest Hotel. Ci si è quindi abituati al suo mondo coloratissimo fatto di minuziose ricostruzioni, personaggi che indossano sempre lo stesso costume come i protagonisti dei cartoni animati (nello specifico I Tenenbaum vuole omaggiare il mondo dei Peanuts).
Resta quindi la storia che, nell'ormai caratteristico stile agrodolce di Anderson, stigmatizza tic e abitudini della società e della famiglia americana, dalla imperativo di avere successo nella vita, alla possibilità di avere sempre una seconda occasione.
I geniali Chas, Margot e Richie sono bambini talentuosi iperstimolati dai genitori, in particolare la madre, a seguire le proprie inclinazioni ma impreparati ad affrontare le delusioni della vita soprattutto in campo sentimentale ecco allora che Chas, il mago della finanza, diventa un padre iperprotettivo e un uomo insicuro ed astioso (sarà quello ad avere più difficoltà a riconciliarsi con il padre) dopo la prematura scomparsa della moglie in un incidente aereo; Margot, drammaturga precoce, subisce da sempre il fatto di essere la figlia adottiva e nasconde le sue insicurezze dietro la ferrea riservatezza personale che le permette di avere una vita promiscua alle spalle dell'ignaro marito. Richie si scopre innamorato della sorella e pone fine ingloriosamente alla sua carriera tennistica proprio qualche giorno dopo il matrimonio di Margot e quando viene a sapere e che la sorella adottiva è a conoscenza dei suoi sentimenti tenta il suicidio.
Il ritorno di Royal mette tutti di fronte alle proprie debolezze e la caparbia leggerezza con cui l'uomo vuole ottenere nuovamente l'affetto della famiglia scioglierà lentamente ogni tensione ricompattando il nucleo famigliare.
La pellicola è diventata ben presto un film di culto grazie anche alla strepitosa colonna sonora che potete trovare elencata nella pagina wikipedia dedicata al film.