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I terribili colpi di coda del Caimano in via di estinzione. Roba da WWF

Creato il 10 giugno 2011 da Massimoconsorti @massimoconsorti
I terribili colpi di coda del Caimano in via di estinzione. Roba da WWFLo andiamo ripetendo da un anno. Qualcuno ci ha accusato di essere monotoni, ripetitivi, assillanti e, in un paio di circostanze, perfino catastrofisti. Non amando molto il genere “Indipendence Day”, c’eravamo limitati a leggere i fatti, le vicende piccole e grandi della politica, annusare l’aria per sentirne la direzione. In poche parole avevamo detto “attenzione ai colpi di coda, quelli di un caimano fanno un male della madonna”. Che il regime silviesco si stesse sgretolando lo avevano capito anche i bambini quando, nei bagni della scuola, al posto della carta igienica avevano trovato i tovagliolini rubati al McDonald. E sembrava che lo avessero compreso anche i vari Bersani, Di Pietro e Vendola, ma evidentemente Silvio ha saputo mascherare molto bene, e fino a oggi, i propositi di vendetta tremenda vendetta. Così questa mattina non abbiamo che l’imbarazzo della scelta per scrivere, senza vantarci di nessun risultato raggiunto né tantomeno di una fosca previsione, che avevamo ragione. Lasciando per un momento da parte la vicenda dell’ennesimo editto bulgaro (giunto alla terza serie di programmazione), ci ha lasciati esterrefatti apprendere che Silvio ha messo sotto stretta sorveglianza il suo ministro dell’economia. Giulio Tremonti infatti, durante un delicatissimo e durissimo faccia a faccia con il Sultano, gli ha rinfacciato di aver messo dietro alle sue sacre costole addirittura i servizi segreti non sapendo però né perché né a che titolo. Ci piace pensare che lo abbia fatto per controllare le manovre del ministro sul bilancio dello stato o, magari, per sapere se a qualche amico concedeva un po’ di euro in più, perché pensare a un Tremonti tombeur des femmes o, peggio, a un assatanato frequentatore di transex ci piglia veramente male. E se Silvio lo ha fatto con il malbattutista Giulietto pensiamo per un attimo cosa possa aver combinato con gli altri: telecamere nascoste nel bagno della Carfagna, macchina fotografica a raggi infrarossi nel boudoir della Prestigiacomo, solo un microfono nella sala da pranzo della Gelmini perché il resto è meglio evitarlo. A cosa dovrebbe servire tutto il materiale raccolto se non a mettere in atto il “metodo Boffo” a ogni alzata d’ingegno dei sudditi? Pensiamoci. Mara Carfagna, disgustata dal fatto che neppure i colleghi del centrodestra votano le sue proposte di legge, minaccia le dimissioni. Indice una conferenza stampa e urla a tutto il mondo la sua delusione di ministro e di donna. Tempo due giorni Silvio la riceve e, miracolo, Mara ritira le dimissioni. Stesso copione nella vicenda che vede per protagonista Stefania Prestigiacomo. Tremonti le taglia i fondi, lei s’incazza e minaccia le dimissioni. Rapido incontro con il premier e dimissioni ritirate. Che sia tutto merito dell’appeal del Sultano non ci convince perché siamo convinti che la storia sia diversa e il caso Tremonti-servizi segreti potrebbe esserne la dimostrazione. Dove non arrivano le lusinghe, i dicasteri, i mutui pagati, le dependance, le farfalline, le Mini bianco-rosse, le fiction televisive targate Rai e le affermazioni ai concorsi di bellezza, subentrano i dossier, che saranno pure antipatici ma fanno ottenere il risultato: ce lo vedete Tremonti ritratto con il dito nel barattolo della Nutella sulla prima pagina del Giornale? Feltri, Signorini, Belpietro, Sallusti non sono altro che dei dilettanti, il vero genio del gossip a fini politico-intimidatori è solo lui, il Silvio nostro che è nei cieli. Incazzatissimo con i servizi segreti, che non gli hanno trovato uno straccio di prova sulle vite dissennate di Fabio Fazio, di Serena Dandini e di Milena Gabanelli, Silvio ha invitato a cena i consiglieri di amministrazione di area centrodestra della Rai e ha dato loro l’ordine perentorio di eliminarli da tutti i palinsesti. Nel frattempo la Lei era riuscita laddove Mauro Masi aveva impiegato inutilmente due anni: costringere Santoro ad andarsene. Bisognava completare l’epurazione con l’allontanamento anche coatto dei pericolosi anchorman comunisti e, stando a quello che leggiamo, ci sta riuscendo. Ieri mattina il cda della Rai avrebbe dovuto varare i palinsesti per il prossimo autunno. C’è da dire che subito dopo il varo, la tv di stato avrebbe messo in vendita gli spazi pubblicitari e, quindi, avrebbe potuto iniziare a mettere mano al bilancio. Ma la voglia di fare secchi i nemici ha superato di gran lunga qualsiasi volontà di dare un’assestata alle magre finanze della Rai; c’è Mediaset e c’è sempre la tendenza al ribasso che le tv di Berlusconi stanno accusando da qualche mese. Il colpo di coda del caimano elimina così, in un colpo solo, due nemici: i presentatori non allineati e la capacità di stare sul mercato della Rai a tutto vantaggio delle sue televisioni. Geniale. Permetteteci di chiudere riportando il commento che un nostro lettore ha lasciato  sul nostro blog dopo la fine della trasmissione di Michele Santoro. Ha scritto Carlo: “Dopo l'ultimo Annozero di questa sera mi chiedo come ha fatto questo paese a farsi governare per così tanti anni da cotali teste di cazzo. Ci divento scemo”.


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