I “tesori” subacquei

Creato il 21 gennaio 2015 da Lucastro79 @LucaCastrogiova
Arte

Published on gennaio 21st, 2015 | by radiobattente

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Con la ripresa delle normali attività, riprende anche “A misura d’uomo”. Questa volta facciamo un “salto” al mare, in particolare nei suoi fondali, per scoprire alcuni tesori nascosti.

È appena terminata a Licata un’interessantissima mostra, giunta alla seconda edizione, dedicata all’archeologia subacquea e curata dall’associazione archeologica FINZIADE

L’esposizione è stata allestita presso il chiostro Sant’Angelo di Licata durante il periodo delle festività natalizie, ed è stato in quest’occasione che, con una gran curiosità e per la prima volta anche con un’assistente d’eccezione – Martina Muroni, che ha curato la parte fotografica – siamo andati a visitare questa particolare mostra.

Esposti c’erano alcuni tra i reperti più interessanti rinvenuti nelle coste licatesi, dove già dal Neolitico in zona San Nicola c’era un importante approdo: ritrovamenti che sono avvenuti tutti per merito dell’associazione Finziade in collaborazione con alcune università, gruppi archeologici e la Soprintendenza del mare.

All’ingresso era possibile ammirare un’anfora vinaria greco-italica ritrovata nel giugno 2013 nelle acque della zona “Cala delle Balatazze” a Licata, e risalente a un periodo compreso tra il IV e il III sec. a.C.; continuando il percorso si passava poi alla parte riservata alle ancore, iniziando con quelle a gravità di forma globulare, che hanno un foro per permettere l’aggancio alla cima, risalenti a un periodo tra il III millennio a.C. e il VII sec. a.C. e ritrovate a settembre 2013; a queste seguono poi le ancore a tre fori, di forma trapezoidale, che risalgono a un’epoca più recente (III-I millennio a.C.) e sono state ritrovate a ottobre del 2014. In queste ancore dei tre fori ne serviva uno (quello in alto) per l’aggancio alla cima, mentre gli altri due erano usati per l’inserimento di alcuni elementi lignei atti a migliorare la presa sul fondale.

Completavano la parte dedicata alle ancore alcuni ceppi d’ancora ritrovati ad agosto del 2013 in zona “Poliscia” a Licata, e risalenti al periodo tra il VI e il IV sec. a.C.: questi ceppi servivano a dar peso alle ancore lignee, di cui purtroppo difficilmente è possibile trovare traccia alcuna, data la natura del materiale.

Terminavano la mostra altri tre interessanti elementi: una teca contenente alcuni frammenti di anfore, una grande anfora tardo-medievale – purtroppo non intera – ritrovata dalla Guardia di Finanza nel Canale di Sicilia, e una fedele riproduzione di un’ancora lignea con ceppo in pietra realizzata da alcuni membri dell’associazione Finziade.

Antonio Aiesi

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