I tipi di trapianto delle cellule staminali del cordone

Creato il 04 marzo 2015 da Conservazionecordoneombelicale @SorgenteSalute

Le cellule staminali del cordone ombelicale possono essere infuse nel paziente affetto da una delle 80 patologie descritte nel documento redatto dal Ministero della Salute: leucemia, linfomi, ed altre malattie possono essere affrontate con il trapianto delle cellule staminali del cordone. Vediamo quanti e quali tipi di trapianto è possibile effettuare.

Di: Redazione

Grazie alla ricerca scientifica, che nel corso degli ultimi anni ha effettuato molte scoperte in merito al trattamento di numerose patologie, è oggi possibile eseguire un trapianto delle cellule staminali del cordone per trattare molte malattie. Il Ministero della Salute, nel Decreto Ministeriale del 18 Novembre 2009, ha definito una lista di 80 patologie trattabili ‘con comprovata e documentata efficacia con le cellule staminali del cordone’, tra cui si ricordano le leucemie, i linfomi, i mielomi, ed altre malattie come l’anemia falciforme.

Il trapianto delle cellule staminali del cordone ombelicale può essere di tre tipi:

  1. Trapianto autologo: si definisce trapianto autologo quel tipo di trapianto in cui le cellule staminali che vengono infuse nel paziente appartengono al paziente stesso. Nel caso delle staminali del cordone, significa che il trapianto avviene utilizzando le staminali del sangue ombelicale, raccolte e conservate al momento del parto. Si ricorda, a questo proposito, che la percentuale di compatibilità è del 100%;
  2. Trapianto allogenico: si definisce trapianto allogenico quel tipo di trapianto in cui le staminali che vengono infuse nel paziente sono state prelevate da un donatore compatibile. Nel caso delle staminali cordonali, il trapianto avviene grazie alle cellule del cordone ombelicale di un donatore esterno;
  3. Trapianto allogenico intrafamiliare: si definisce trapianto allogenico intramiliare il trapianto in cui le cellule utilizzate appartengono ad un parente. Può essere un esempio il caso in cui le cellule cordonali appartengano al fratello del paziente trattato: in questo caso, la compatibilità è del 25%.

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