I tre moschettieri (3D)

Creato il 13 ottobre 2011 da Taxi Drivers @TaxiDriversRoma

Anno: 2011

Distribuzione:  01 Distribution

Durata:  102’

Genere: Avventura

Nazionalità: USA

Regia: Paul W.S. Anderson

Pensando al romanzo di Alexander Dumas padre, I tre moschettieri, e alle sue innumerevoli trasposizioni cinematografiche, non possiamo non ricordare Leonardo Di Caprio intrappolato nella Maschera di ferro e a Gerard Depardieu, Jeremy Iron e John Malkovich un po’ malandati e avanti con gli anni che fanno di tutto per salvarlo. I cinefili incalliti ricorderanno un Gene Kelly nei panni di un D’Artagnan stagionato nei Tre moschettieri del 1948 oppure Richard Chamberlain e Oliver Reed che inseguono I diamanti della regina in un film del ’73.

Ma quasi nessuno penserebbe che essere al servizio del re di Francia comporti combattere su aereonavi (giganteschi dirigibili – navi) armate non solo di cannoni ma anche di mitragliatori, sfidare nobildonne che si lanciano da palazzi d’epoca e sanno usare qualunque genere di arma, per non parlare delle migliori tecniche del kung fu e usare lanciafiamme a forma di drago. A leggerlo così, probabilmente, sia i fan del libro che del genere “cappa e spada” potrebbero inorridire e rifiutare a priori la nuova versione 3D de I Tre moschettieri. Ma sembra quasi che anche il blockbuster stia cercando di affermarsi con stile e non come semplice giocattolone in mano a registi e produttori ancora troppo bambini.

Ai tempi fu Jack Sparrow con i suoi Pirati dei Caraibi, dove un’attrazione del parco divertimenti più famoso al mondo si trasformava in un film fatto non solo di combattimenti e testosterone, ma dotato anche di una storia e di personaggi e attori più che credibili. Più di recente, fu Sharlock Holmes, l’impettito investigatore che, col corpo di Robert Downey Jr.,  si è evoluto in violento e rozzo paladino nell’opera “pop” diretta da Guy Ritchie.

I tre moschettieri non è tanto diverso dai film succitati. E, d’altronde, Dumas scriveva per far divertire il lettore e per far soldi: dunque, perché limitarsi a far l’ennesimo film in costume e non provare qualcosa di più rischioso?

Realizzato in Germania, il film ha tra le sue file non solo astri nascenti ma anche stelle affermate (con ben altri generi): da D’artagnan (Logan Lerman Percy Jackson e gli Dei dell’Olimpo) al Duca di Buckingham (Orlando Bloom – La saga dei Pirati dei Caraibi) dalla Regina Anna (Juno Temple – che vedremo anche ne Il Cavaliere Oscuro – Il ritorno) al Cardinale Richelieu (ChristpherbastardoWaltz). Per non parlare poi dei tre moschettieri: il sentimentale Athos (Matthew Macfayden Orgoglio e Pregiudizio), l’imponente Porthos (Ray StevensonThor) ed il letale e leale Aramis (Luke EvansScontro tra titani e Lo Hobbit).

La pellicola è un giocattolone con una storia, tutto sommato, buona e lineare, con la sua buona dose di intrighi e combattimenti che si miscelano tra loro. Ma la sua “forza” deriva non solo dal 3D (a cui Anderson non vuole più rinunciare) che rende più luminosi i colori degli abiti e più realistici gli scontri corpo a corpo o via aerea, ma anche dalla consapevolezza, mai dimenticata, che per un film del genere non bisogna mai prendersi sul serio ma, quindi, divertirsi e divertire. Una nota positiva per Orlando Bloom, travestito da “rockstar” del VII° secolo e finalmente nei panni di un mascalzone ed, ovviamente, per Christopher Waltz, perfetto nel ruolo malefico di Richelieu. Tra le note negative Milla Jovovich, moglie del regista, a cui corsetti e boccoli d’epoca non sembrano donare poi molto.

Francesca Casella

 

Scritto da Redazione il ott 13 2011. Registrato sotto IN SALA. Puoi seguire la discussione attraverso RSS 2.0. Puoi lasciare un commento o seguire la discussione


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