I TURNI DEL PERSONALE VIAGGIANTE E LA PROFEZIA MAYA SULLA FINE DEL MONDO - Come in una profezia che si autoavvera, l’Azienda ha fatto la mossa che i sindacati stessi hanno provocato
Creato il 05 giugno 2012 da Ciro_pastore
Come in una profezia che si autoavvera, l’Azienda ha fatto la mossa che i sindacati stessi hanno provocato
I TURNI DEL PERSONALE VIAGGIANTE E LA PROFEZIA MAYA SULLA FINE DEL MONDO
Nella notte fra il 5 e il 6 giugno si verificherà il perfetto allineamento fra il Sole, Venere e la Terra. Alcune bislacche teorie, circolanti sul Web, individuano tale data come il vero momento in cui si avvererà la famigerata profezia Maya sulla fine del mondo, già prevista per il 21 dicembre di quest’anno.
Nel nostro piccolo mondo aziendale, un evento, anch’esso catastrofico, è diventato sinistramente coincidente con la apocalittica profezia. Poche ore fa, infatti, è stato pubblicato l’Ods che prevede, proprio per domani 5 giugno, l’affissione dei nuovi turni del personale viaggiante Circumvesuviana. Si tratta di un evento senza precedenti per la sua natura di atto unilaterale aziendale che, peraltro, fa seguito all’Avviso relativo ai cambi qualifica volontari, anch’esso evento che confligge apertamente con la prassi aziendale consolidata.
Siamo in presenza, non è esagerato asserirlo, di una svolta epocale nei rapporti tra azienda e sindacati. Un ribaltamento delle consuete dinamiche che è la prova evidente di quanto tragica sia la situazione. Mai e poi mai, infatti, la parte aziendale avrebbe messo in campo una tale forzatura, se non vivessimo al culmine di una fase così prossima alla fine.
D’altra parte, i consequenziali e stereotipati strepiti sindacali sembrano la messa in scena di uno stanco copione, a cui nessuno crede più, attori compresi. Sembra di assistere al classico caso di profezia che si auto avvera, quella situazione in cui una previsione si realizza quando lo stesso individuo che è convinto, o timoroso, del verificarsi di eventi futuri, altera il suo comportamento in modo tale da finire per causare gli eventi predetti o temuti.
Nella mitologia greca, si ha il più classico esempio di profezia auto avverante. Avvisato che suo figlio lo avrebbe un giorno ucciso, Laio abbandona il neonato Edipo perché muoia. Ma Edipo viene invece adottato da un'altra famiglia e tenuto all'oscuro delle sue vere origini. Quando cresce, Edipo viene avvisato che avrebbe ucciso suo padre e sposato sua madre. Ritenendo che i suoi genitori adottivi fossero quelli reali, lascia la sua casa e viaggia attraverso la Grecia, giungendo infine nella città dove vivono i suoi genitori biologici. Qui si trova a lottare con uno sconosciuto e lo uccide, quindi ne sposa la vedova. Lo straniero era il vero padre di Edipo, e la vedova era sua madre. In definitiva, si può dire che la profezia su Edipo diventa vera proprio a causa dei tentativi fatti da tutti per evitarla. Predizione ed evento sono in un rapporto circolare, secondo il quale la predizione genera l'evento e l'evento verifica la predizione.
Così, i Sindacati sapevano perfettamente che un loro traccheggiare sui turni li avrebbe fatalmente esposti alla decisione unilaterale dell’Azienda. E l’Azienda stessa si augurava che la tattica dilatoria dei Sindacati le permettesse di dare via libera alla sua scelta decisionista.
Di questa svolta decisionista, peraltro, tutti erano consapevoli e, anzi, alcuni (anche nei Sindacati) sembravano augurarsela. Tra i sindacalisti si sta diffondendo, infatti, un virus tremendo: la paura di decidere. Sembrano sotto l’effetto perverso della più famosa delle profezie circolanti: la profezia Maya sulla fine del mondo.
Come tutti sanno, che si avveri domani o il prossimo 21 dicembre, la profezia anticipa un evento, di natura imprecisata e di proporzioni planetarie, capace di produrre una significativa discontinuità storica con il passato. La profezia paventa due possibili diversi scenari: la fine del mondo oppure l'inizio della Era dell'Aquario, un periodo di pace globale e di profonda evoluzione spirituale.
Sindacati e Azienda stanno, quindi, inconsciamente “lavorando” per l’autoavveramento della profezia che ci vede sull’orlo della fine del nostro mondo, così come ci eravamo abituati a viverlo.
La fine di un mondo in cui tutto era concordato, perfino la battaglia sindacale. Tutto era preordinato per raggiungere obiettivi comuni e palesemente consociativi. Ciascuna parte metteva in campo il proprio armamentario stilistico, fatto di formule trite e ritrite. Un rito laico da officiare in maniera ortodossa, e nel pieno rispetto dei ruoli. Da una parte l’Azienda, con la propria assertività buonista che strizzava continuamente l’occhio in segno di intesa. Dall’altra, battaglioni sindacali, armati di tutto punto, ma che in vita loro, come le Guardie Svizzere del Papa, non hanno mai sparato un colpo, se non al poligono delle sterili trattative sindacali.
La “fine del mondo”, da qualcuno invocata, da molti attesa e da pochi temuta, pare esser giunta. La fine di quel mondo in cui le “vacche obese” consentivano di largheggiare su ogni reale produttività. Quel mondo in cui, ciascuno di noi, per la sua parte, si era costruito delle comode gabbie dorate, in cui svernare lontano dalle insidie della vita reale.
Non so bene se quel mondo stia realmente finendo, di certo come in tutte le profezie che si autoavverano, ognuno di noi, magari inconsciamente, sta lavorando da tempo perché essa si verifichi. Un desiderio inconscio di catarsi. Ogni nostro piccolo comportamento quotidiano, infatti, è inconsapevolmente orientato alla fine. Una fine che non necessariamente dovrà essere catastrofica. Chissà magari ci attende l’Era dell’Acquario.
Ciro Pastore
Il Signore degli Agnelli
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