I vagiti dell'universo neonato

Da Marta Saponaro

Agli inizi del tempo, qualche istante dopo del Big Bang l'universo fu scosso da un insieme di onde gravitazionali, quelle di cui parlava Albert Einstein nella teoria della relatività generale.
Come avviene in uno stagno che quando si getta nello specchio d'acqua un sasso, le onde si propagano, così è accaduto nel nostro universo miliardi e miliardi di anni or sono, dando il via alla nascita delle stelle e di tutto ciò che ancora oggi osserviamo.
In Antartide, il luogo più freddo del nostro pianeta ma il più adatto per la strumentazione oltre che per l'area tersa e pura, un gruppo di scienziati ha potuto ascoltare, per la prima volta, i vagiti dell'universo, ossia quando, dopo il Big Bang, l'universo ha iniziato ad espandersi.
Il progetto Bicep2 vede un team di studiosi americani impegnati nella ricerca di tracce cosmiche residuali giungendo ad ottenere questo strabiliante e fondamentale risultato. Per studiare la fase dell'inflazione , nella base antartica Amundsen-Scott, gli scienziati hanno studiato òa radiazione cosmica di fondo, ossia le radiazioni (un insieme di microonde) provenienti da ogni punto dello spazio. Negli anni 60 gli americani Arno Penzias e Robert Wilson, la scoprirono  considerandola un'eco del Big Banf. Si dice, tra l'altro, che essa risale a 300 mila anni dopo il grande botto, quando la temperatura nell'universo scese fino al punto che rese possibile la separazione tra luce e materia.
Vi consiglio di visitare questo sito dove si trova un bel articolo e due video interessanti. L'annuncio di oggi è un grande passo dell'uomo per cercare di scoprire le origini. Ma riusciremo mai a raggiungere il motore primo?
Primi tremori del Big Bang,  e TGR Leonardo se, invece, volete approfondire anche sul BICEP 2, il progetto, allora vi consiglio BICEP di wikipedia.