“I gay sono malati e deviati, hanno bisogno di aiuto psicologico, dobbiamo scoprire dove sono e identificarli, e se sono clandestini devono venir espulsi. I cittadini li hanno visti sul Piave, sulla Pontebbana e nei parchi pubblici. Dire che queste pratiche sono vergognose è poco, siamo al degrado morale. E i gay non devono invadere la libertà altrui: sono stato a verificare, li ho visti che si appartavano. Ma controlleremo anche i tanti trans che prendono in subaffitto gli appartamenti per prostituirsi. Dobbiamo recuperare certi valori e la nostra morale”. Queste parole appartengono a Riccardo Missiato, sindaco di Spresiano in provincia di Treviso, eletto anche con i voti del Pd, che ora prende le distanze (e ci mancherebbe altro!). Volevo fare un giochetto da settimana enigmistica; togliere il riferimento al Piave (nella foto) e aggiungere una qualche frase sull’argomento del Mein Kampf, e sfidare il lettore ad associare le frasi: “Quali delle due appartiene a Hitler?”. Volevo ironizzare sui tanti spunti che il delirio suincollato offre, dal binomio omosessualità/clandestinità (l’anziano primo cittadino avrà sentito da qualcuno l’espressione “rapporto omosessuale clandestino”, ma non gli hanno spiegato che quella specifica accezione di “clandestino” non è la stessa su cui ha gettato le fondamenta elettorali la Lega), o su come possa essere lesa la mia libertà dal fatto che due persone dello stesso sesso si “appartino” (a meno che non lo facciano a casa mia, nel mio letto, ma in tal caso mi incazzerei allo stesso modo se la coppia di usurpatori fosse eterosessuale, o un singolo onanista, o un comitato pro-astinenza, eccetera). Ma c’è una cosa del brano riportato sopra con cui sono d’accordo; “dobbiamo recuperare certi valori”. E la cosa mi fa incazzare. Tremendamente. Perché i “valori” non sono tema della sinistra, orientata a una visione relativistica della cosiddetta morale. Ma questo è il medioevo della politica, basti pensare che il movimento più liberticida dal secondo dopoguerra, viene da tutti chiamato “Popolo della Libertà” senza che nessuno rimanga paralizzato dal paradosso come davanti allo sguardo di Medusa. Certo che, e forse non c’è neanche bisogno di sottolinearlo, i valori a cui si ispira Missiato non hanno alcunché di morale, infatti il sindaco aggiunge: “Questa non è la prostituzione femminile, questa è maschile e non può passare inosservata”. Facciamo una cosa; lasciamo i presunti valori morali alla destra, i nostri li chiamiamo umani, o naturali. E i miei valori naturali mi impongono di non condannare Missiato; è evidente che è un malato e deviato, ha bisogno di un aiuto psicologico, bisogna scoprire dove è e identificarlo…