Nave cargo carica di nostri emigranti verso le Americhe,primi novecento.
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La crescita del numero degli anziani in ogni società, particolarmente in Europa, richiede una riflessione ed una elaborazione di nuove modalità di politica sociale. Anche la Romania sta invecchiando. Nel 1990 il numero degli over 65 era 2.413.623, nel 2010 è salito a 3.194.874: quasi 800.000 anziani in più in dieci anni. Si vive di più. Infatti la speranza di vita in Romania è cresciuta ed oggi è di 68,55 anni per gli uomini e 75,51 anni per le donne; 40 anni fa era inferiore di circa 6 anni: 6 anni di vita in più! Ci sono tanti anziani soli perché le famiglie sono lontane, emigrate all’estero. Pensiamo al problema degli anziani soli nelle campagne e nei villaggi o dispersi nella grande città di Bucarest.
Vivere a lungo diventa una colpa e non una benedizione.
Si sta diffondendo una sorta di risentimento nei confronti degli anziani, come se essi fossero “ladri” di soldi, di attenzioni, di risorse e persino di vita. Sembra che il loro stesso vivere tolga vita, spazio agli altri e questo modo di pensare che si comunica in tanti messaggi quotidiani e si insinua nel pensiero comune, innesca dei conflitti generazionali che non sappiamo dove possano condurre.
Anche in Romania c’è bisogno di una risposta delle istituzioni capace di raggiungere gli standard europei di una dignità della vita davvero uguale per tutti. Si può partire dalla proposta di Maria, un’anziana che parla a nome di tutti gli anziani, una proposta chiara e convincente: ”Aiutate me e tutti gli anziani a restare a casa e a morire fra le proprie cose. Forse vivrò di più, sicuramente vivrò meglio”.
L’idea di promuovere il convegno è nato dalle Comunità di Sant’Egidio, che a Bucarest e a Satu Mare, da oltre dieci anni, sono amiche di tanti anziani che vivono in Istituto.
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Ovvero noi europei di alto tenore di vita abbiamo figli e nipoti anche disoccupati cui è troppo sforzo chiedere di dare una mano ai nonni anziani,e creiamo posti di lavoro per gli immigrati.Le badanti.
Loro certo che vengono,hanno bisogno di lavoro e di denaro per vivere o per sopravvivere in dignitosa povertà,ma i loro anziani restano abbandonati con delle pensioncine che non credo permettano un normale nutrimento,cure mediche,e quanto altro.
In più non hanno neppure il conforto di avere qualcuno della famiglia che gli sia vicino e gli dia una mano.
Lo ricordo perché trovo poco scritto al proposito.
La forza lavoro giovane è di qua e pure tempestata di minacce.
I politici li vorrebbero spedire a casa quando il popolino si solleva,quel popolino che ama vivere sulle rendite di disoccupazione come Andy Capp.
Oggi il mercato del lavoro senza gli immigrati crollerebbe,si fermerebbero tutte le industrie,tedesche e soprattutto tedesche,comprese.
Ma non ci ricordiamo di aiutare i genitori di coloro che son da noi a fare quello che noi non vogliamo più fare.
Abbiamo miliardi di associazioni di solidarietà,qualcuna invia del materiale,il classico pacco dono,ma la presenza umana è quella che manca per far sì che un anziano non debba pensare di sé di essere una valigia abbandonata alle intemperie.
I nostri come i loro.
Tutte le discussioni vertono su come si convive tra noi italiani e gli immigrati.Ma purtroppo manca quel senso di umiltà di dire,grazie,senza di voi la frutta resta sugli alberi a marcire,grazie,senza di voi non avremmo uno spazzino pubblico,grazie,senza di voi non avremmo più una donna di servizio che pulisca anche il cesso,grazie,senza di voi non ci sarebbero più muratori.
Il problema dovrebbe essere che ci portano via i posti di lavoro,secondo certe associazioni di estremisti.
Ma che lavoro portan via..che da noi son tutti signori..?
E se le tasse non provenissero dai loro stipendi saremmo a posto,dirette ed indirette,son loro che ci permettono di restare in piedi e vivere come ancora noi viviamo.
Mal contati sono il 10% della popolazione locale,e fanno di tutto per tirare a campare e collaborare con i nostri imprenditori.
Andate a vedere anche nel facchinaggio.Chi è che aiuta i verdurieri a scaricare casse?
Si prendono una mancia e vanno.