I vecchietti del Bar Lume da Novembe in arrivo su Sky Cinema

Creato il 11 ottobre 2013 da Digitalsat

Arrivano sul piccolo schermo, a novembre su Sky Cinema, i vecchietti del BarLume di Marco Malvaldi ai quali sarà dedicato anche il prossimo romanzo dello scrittore che è appena entrato, per la prima volta, al vertice della classifica dei più venduti in assoluto con la commedia poliziesca 'Argento Vivò (Sellerio).

I due film della serie 'I delitti del BarLumè saranno proposti in due puntate lunedì 11 e 18 novembre alle 21.10 su Sky Cinema 1 HD: protagonista Filippo Timi (Massimo) e nel cast Carlo Monni (Ampelio) e Lucia Mascino (che abbiamo visto in 'Una mamma imperfettà) nel ruolo della commissaria. «Sì, perchè nella serie al posto del commissario Fusco c'è una donna» spiega Malvaldi. Prodotti dalla Palomar per la regia di Eugenio Cappuccio, con la scrittura del progetto coordinata da Francesco Bruni, sono tratti da 'Il re dei giochì (Sellerio 2009) e 'La carta più altà (Sellerio 2011) di Malvaldi, il terzo e quarto romanzo della serie dedicata a Massimo, nonno Ampelio e all'attempata compagnia di detective che ha preso il via nel 2007 con 'La briscola in cinquè. «

Il produttore della Palomar Carlo Degli Esposti con Montalbano è partito dal terzo episodio. Credo ci sia un pò di scaramanzia» dice all'ANSA Malvaldi che ha già pronta la trama anche del prossimo libro dedicato ai vecchietti detective. «La trama è pronta e sarà il mio prossimo libro. È una storia - spiega Malvaldi - con finti maghi e altro. Quei personaggi televisivi che danno consigli sull'amore, sulla vita, che hanno un seguito insospettabile. Non persone che fanno intrattenimento ma truffatori che convincono le persone di avere poteri che non hanno». Le storie del BarLume si svolgono nell'immaginaria località di Pineta, dove tutto gira intorno al bar, centro nevralgico e strategico di qualsiasi comunità di provincia che si rispetti, ed hanno come protagonisti Massimo (Timi), ex matematico e proprietario del BarLume, Tiziana, l'avvenente «banconista», e quattro simpatici vecchietti che hanno il vizio di chiamare le cose con il loro nome, da veri toscanacci, senza fronzoli o senza giri di parole e senza preoccuparsi di essere politically correct.


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