I ♥ Vegas: La prima notte

Da Silviapare

The Aria Hotel


Las Vegas non è altro che una serie di immensi alberghi, che periodicamente vengono demoliti per fare spazio ad altri alberghi più moderni. Lo storico (per Vegas) Sahara Hotel, per esempio, è stato chiuso nel maggio di quest'anno e verrà presto demolito. Le imprese di demolizione hanno pronto un piano per ogni vecchio albergo della città. I giganteschi neon che illuminano Las Vegas per tutta la notte (qui è tutto aperto 24 ore su 24) finiscono nel Neon Boneyard, il cimitero dei neon che purtroppo si visita solo su appuntamento (ma la prossima volta non ci sfuggirà).
 

Il Chandelier Bar al Cosmopolitan

Ed eccoci pronti per la nostra prima notte. Il primo albergo che visitiamo è l'Aria, un gigante da 4000 stanze che sorge al centro del nuovo complesso immobiliare chiamato CityCenter. Davanti all'ingresso c'è una bella fontana illuminata alla quale ho scattato dozzine di foto (Las Vegas, con tutte quelle luci e colori, è una città estremamente fotogenica). In questi alberghi supermoderni la clientela è formata soprattutto da gente giovane e urban, quindi niente mummie addormentate davanti alle slot machine come invece succede negli alberghi più tradizionali tipo il nostro. E alcuni di questi alberghi di ultima generazione (come per esempio il Renaissance) si vantano addirittura di essere smoke-free (perché ovviamente a Vegas si può fumare dappertutto) e gamble-free. Ah, non c'è più la Vegas di una volta.
Dall'Aria siamo passati al Cosmopolitan, un po' più piccino (solo 3000 stanze) ma famoso per il suo Chandelier Bar, un bar su più piani racchiuso dentro un colossale lampadario di cristallo.
Tappa finale della nottata: Parigi! E non una Parigi finta, si badi bene, soprattutto se non si vuole offendere il tassista, che ribatte piccato: "Non è finta, è Parigi in versione Las Vegas." All'esterno, Paris, Las Vegas, ha una copia della Tour Eiffel alta 165 metri, una mongolfiera, un Arc de Triomphe grande due terzi dell'originale, una copia della Fontaine des Mers e un teatro da 1200 posti chiamato Le Théâtre des Arts. All'interno ci sono piazze, alberi, caffè e tavolini sotto un cielo finto che riproduce  le ore del giorno in tempo accelerato. Le cameriere salutano i clienti con alcune frasi in francese che sono costrette a imparare a memoria, e che pronunciano con un terrificante accento americano.
Domani un'altra puntata: Giulio Cesare, Bellagio e il mio preferito: Venezia!


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