I Veienti prima di Veio

Creato il 06 febbraio 2014 da Kimayra @Chimayra

Il contenuto di una delle sepolture appena scoperte a Veio
(Foto: Il Messaggero)

Bisognerà riprendere in mano la storia della gloriosa città etrusca di Veio, acerrima nemica di Roma. Gli studiosi stanno esaminando i resti degli antichi Veienti, gli abitanti etruschi della città, i cui resti, risalenti all'Età del Bronzo Finale (1200-1000 a.C.) sono riaffiorati nella località Pozzuolo, non lontano, in linea d'aria, da Isola Farnese.
La scoperta è stata fatta l'estate scorsa. Si tratta di 25 tombe a pozzetto, in cui sono stati rinvenuti corredi quasi intatti. A scavare sul sito, gli studenti dell'Università Roma Tre, sotto la guida del Professor Alessandro Guidi, docente di Paletnologia. Sono riemerse, dal sito, le urne cinerarie integre, ancora sigillate, con il loro corredo che hanno fornito nuovi elementi per delineare meglio la storia di Veio tra il X e il IX secolo a.C.

Gli archeologi al lavoro sul contenuto di una delle urne recuperate
a Veio (Foto: Il Messaggero)

I reperti, infatti, consegnano agli archeologi una datazione di Veio più antica di quanto si era pensato finora. Le urne cinerarie, estratte integre dal terreno, sono state trasportate nei laboratori della ASL Roma E, dove sono state sottoposte a Tac. Le analisi hanno rivelato resti scheletrici avvolti in un sacchetto di stoffa e l'esatta disposizione di fibule, spilloni e rasoi di metallo, oggetti del corredo dei defunti. Le immagini restituite dalla Tac con sofisticate ricostruzioni in 3D, hanno permesso agli archeologi di operare una sorta di scavo chirurgico.
Le ossa dei veienti hanno rivelato che gli antichi abitanti della città erano cremati in posizione supina, come si evince dalla colorazione scura della parte posteriore del cranio. Sono stati individuati, attraverso l'analisi dei denti, i resti di tre bambini: uno morto tra i tre e i sei mesi, un altro intorno ai due anni di età, il terzo defunto prima dei cinque anni. E' stato individuato anche quanto rimane dello scheletro di un quindicenne, mentre gli altri resti appartengono a maschi e femmine adulti.
Ora i ricercatori cercheranno di capire, attraverso altri esami sui denti, se i piccoli defunti abbiano sofferto di malnutrizione e interrotto la crescita per via di malattie.

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