I veleni del crimine di Carlo Lucarelli

Da Funicelli

Storie di mafia, malapolitica e scheletri negli armadi che intossicano l'ItaliaI veleni del crimine é la trasposizione letteraria delle puntate andate in onda nella passata stagione di Blu NotteIl libro racconta dei misteri d'Italia che Lucarelli ci ha raccontato, degli eroi dimenticati e dei veleni che infestano la nostra democrazia.Sono storie le cui radici affondano profondamente nella nostra storia: storie di criminalità, storie di morti che han fatto rumore e di morti silenziose e forse ancora per questo ancora più infami e insopportabili.Come racconta nella prefazione, ad inizio libro, per una "sana e robusta costituzione", dobbiamo espellere questi veleni. Debellarli per sempre, senza scendere a nessun compromesso, rassegnazione o sudditanza.E parlarne, è un buon inizio.Indice dei capitoli- L'archivio della vergogna

"Dalle stragi dimenticate della Seconda guerra mondiale alla Guerra fredda: perchè quell'armadio con dentro i nomi dei morti delle stragi nazifasciste del 1943-1944 (con i nomi dei responsabili ) è stato chiuso e rivoltato verso la parete.Un armadio e una foto: quella dei bambini della scuola di S. anna di Stazzema. Tutti uccisi dalla barbarie nazifascista."

- P2 L'ombra oscura della loggia P2C'è davvero l'ombra della P2 sui misteri italiani?

"L'ombra oscura della loggia P2, del venerabile Licio Gelli, che recentemente ha festeggiato i 90 anni a casa.Un'ombra che è comparsa in tanti, troppi dei misteri d'Italia, in cui anche Blu Notte nelle scorse puntate si è imbattuta.Lucarelli ne ha ricostruito la storia: a partire dalla perquisizione da parte del nucleo della Guardia di Finanza, il 17 marzo 1981, ordinata dai giudici istruttori Gherado Colombo e Giuliano Turone. Nelle indagini sul crac Sindona e sul suo falso rapimento a New York, si erano imbattuti in questo imprenditore di Arezzo.[...]A sentire Gelli, la P2 fu solo un comitato di affari: uomini che si incontravano per fare solo il bene del paese. Gelli inoltre si dice fiero di tutto ciò che ha fatto (anche dei depistaggi? Anche dei crac finanziari?).Eppure la domanda rimane: cosa fu veramente la Loggia P2?Scrive la Commissione Anselmi che la Loggia fu impiegata per i peggiori crimini di questo paese. Che fu usata come camera di compensazione tra interessi diversi, come punto di incontro per una mediazione politica. Per influenzarla e condizionarla: tramite ricatti, soldi e peggio.Fu solo Gelli? La metafora usata dalla Anselmi, per descrivere i vertici è la famosa “piramide rovesciata”.In cima i poteri forti, i gruppi internazionali (facenti riferimento all'oltranzismo atlantico). Come punto di raccordo, lui, Gelli. Sotto la base.Mettere in fila i fatti, gli avvenimenti, le morti aiuta a capire. E a non dimenticare. Oggi, siamo immuni ad una nuova loggia segreta?"

- Tangentopoli La rivoluzione che travolse la politica

"Una rivoluzione all'italiana, però, dove tutto cambia affinchè non cambi nulla. Dove dopo l'ondata iniziale di furore morale, arriva l'onda che rimette tutto a posto. Ma come ogni rivoluzione, si hanno i morti, gli eroi, i traditori, e le sue contraddizione e misteri."
- Mafia e politica Anche «cosa nostra» cerca nuovi sbocchi
"La storia di un mostro che muta, cambia aspetto, che si introduce in un organismo e ne sfrutta le debolezze.La mafia, che si è innestata nel punto debole del nostro sistema, la politica.[...]Ultimo politico in questa lunga carrellata è Totò cuffaro, ex presidente della Regione Sicilia, condannato per l'inchiesta sulle talpe alla Dia, a 5 anni.Un ex presidente del Consiglio. L'attuale presidente, il fondatore del suo partito.Un ex presidente di regione. Ma ci sono anche giudici di Cassazione come Corrado Carnevale; agenti dei servizi come Bruno Contrada; altri politici come l'ex DC Mannino.Un lungo viaggio, in realtà un lungo incubo, che potrebbe essere spezzato se le sentenze in Appello o in Cassazione ribaltassero le condanne di primo grado.Almeno per Dell'Utri e Cuffaro. E scoprissimo che in realtà era solo un brutto sogno. Tra la Cosa nostra e politica italiana, non esiste nessun rapporto."

- Racket I piccoli, grandi eroi sconosciuti che non vogliono piú «mettersi a posto»

"La storia di una guerra, che è avvenuta in Italia, spesso in sottofondo, nascosta da altri avvenimenti o nascosta dal silenzio dell'informazione.La guerra tra chi non ha accettato di pagare il racket (o il pizzo, la protezione, il mettersi a posto) e la criminalità organizzata, mafia, ndrangheta e Sistema.Una guerra che ha avuto dei morti, come Libero Grassi (ucciso dalla mafia il 29 gosto 1991 ), Gaetano Giordano (ucciso a Gela il 10 novembre 1992), Domenico Noviello (ucciso dai Casalesi di Francesco Bidognetti il maggio 2008).Degli eroi, che hanno vinto la loro battaglia sul racket: Silvana Fucito (presidente dell'associazione antiracket di San Giovanni a Teduccio), Tano Grasso (presidente della prima associazione antiracket costituita in Italia), Vincenzo Conticello (titolare dell'Antica focacceria a Palermo) e “il fu Nino Miceli”.Persone che non si sono piegati al pizzo, al sottomettersi sotto la protezione dell'antistato: il mettersi a aposto indica proprio il riconoscere nella mafia un ente che controlla il territorio.Non è solo una questione di soldi: è una questione di dignità, di libertà (perchè se accetti una volta a pagare il pizzo, dovrai pagare ancora e sempre di più), di onore e di futuro."

- Il clan dei casalesi Sotto una dittatura armata

Nelle storie criminali raccontate da Blu notte, spesso ci si imbatte in parole che hanno cambiato di significato.Come Corleonesi, che non significa più gli abitanti di Corleone, in Sicilia, ma bensì il gruppo più feroce all'interno di Cosa Nostra.Come i Casalesi, non gli abitanti di Casal di Principe a Caserta, ma il clan dei casalesi, uno dei gruppi criminali più ricchi e potenti della Campania.Dietro queste parole, che assumono oggi un significato che fa paura, ci sono le persone: come in altre puntate di Blu notte, partiamo da tre persone.Federico del Prete, sindacalista del SNAFrancesco Schiavone, detto SandokanRoberto Saviano, autore di un libro, Gomorra[...]Questa è una guerra, che dobbiamo combattere: per Lorenzo Diana, per Renato Natale (ex sindaco), per Rosaria Capacchione, per Roberto Saviano. Anche per tutti i casalesi per bene che non vogliono accettare la dittatura criminale.Queste persone, chiudeva Lucarelli, non devono essere lasciate sole a fare gli eroi: tutti noi dovremmo gridare “Iovene, Zagaria, Schiavone, ma anche Riina, Messina Denaro, politici collusi con la mafia, colletti sporchi non siete niente .. andatevene, questa terra non è vostra !”.

- Amianto La strage infinita

Cosa c'entra una trasmissione che parla di misteri, condotta da un giallista, col tema dell'amianto? C'entra eccome: perche parliamo di un killer, reponsabile di più di 2000 morti in Italia.Morti silenziose, perchè le persone morte sono state uccide senza possibilità di scampo. Perchè colpite dal Mesotelioma, o dalla Asbestosi.E il killer si chiama amianto: la Lana della Salamandra, come la chiamavano i greci.Un anno, 15 mesi e dopo atroci sofferenze la morte.Cosa avevano fatto queste persone, per meritarsi queste sofferenze: erano lavoratori di fabbriche dove si produceva o si usava l'amianto.

- Ilaria Alpi «Perché vogliamo che nostra figlia sappia»

Ilaria Alpi e Miran Hrovatin, due eroi che non avrebbero voluto esserlo, ma rimanere soltanto de giornalisti, con la passione per la notizia, per le storie da raccontare, per la verità.Carlo Lucarelli ha raccontato a Blu Notte dei tanti misteri che circondano la loro morte, il loro omicidio. A modo suo, come fosse un giallo: ovvero, chi erano i personaggi morti? Come si sono svolte, e chi ha svolto le indagini? Quale è il luogo del delitto, quali gli oggetti che potrebbero ancora raccontarci qualcosa del delitto?E, infine, la domanda più importante: perchè Ilaria Alpi e Miran Hrovatin sono stati uccisi?

Il link per ordinare il libro su ibsIl blog di Carlo Lucarelli.


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