I venerdì del libro (160°): IL CALICE DELLA VITA

Da Marisnew
Cara Lilli,

per aderire anche questa settimana all'iniziativa di HomeMadeMamma ti parlo di un libro avuto in regalo per Natale da mio fratello e immediatamente letto negli ultimi giorni del 2013: IL CALICE DELLA VITA di Glenn Cooper.

Ti dirò subito che non mi ha convinto. Non mi ha convinto per più motivi e te li andrò brevemente a spiegare.
La storia è legata alla ricerca del Santo Graal, ossia il calice usato da Gesù nell'Ultima Cena, oggetto avvolto nel mistero e divenuto una leggenda per i cristiani ma non solo. 
La cosa mi aveva intrigato molto inizialmente perchè mi piace questo tipo di temi.

Leggendo man mano il romanzo, invece, ho perso interesse perchè le vicende narrate mi sono parse alquanto banali. Salta all'occhio che la ricerca di un oggetto di tale importanza e valore, ricerca risultata vana per secoli, diviene tutt'ad un tratto semplice e veloce. Troppo semplice e troppo veloce.

Il protagonista maschile (un giovane manager con la passione per la Storia,  che pare discenda addirittura da Rè Artù) e la protagonista femminile (una bella francese che di professione fa il fisico in un famoso laboratorio che studia le particelle della materia) ci impiegano davvero poco a rimettere a posto i tasselli del mosaico che svela dove si trova il Graal.

La narrazione è anche scorrevole, lo ammetto, ma resta ad un livello superficiale, senza approfondire la psicologia dei personaggi, lasciandoli così senza infamia e senza lode, come si suol dire. Non mi sono affezionata a nessuno di loro, non è scattata quell'immedesimazione che coinvolge il lettore e lo tiene incollato alle pagine del libro.Uno spunto originale l'ho forse trovato nella figura di Nehor, un uomo del tempo di Gesù, che è a sua volta protagonista, pur apparendo pochissimo nel libro.Ma la cosa più negativa a mio avviso è che il finale è piuttosto prevedibile: il colpo di scena non c'è stato (almeno non per me) e anzi ti dirò che mi ha ricordato addirittura il film "Indiana Jones e l'ultima crociata" in tanti particolari, pur con ambientazione e modalità differenti.In effetti quel film di Indiana Jones mi piace, Lilli, non posso negarlo. Adoro il personaggio interpretato da Harrison Ford, è un mito della mia adolescenza. Ma come posso spiegarti.... Ecco: è diverso guardare un film che palesemente è di genere avventuroso-fantastico con una buona dose di ironia e divertimento, dal leggere invece un romanzo che dovrebbe assomigliare più ad un thriller. O forse no. Forse ho sbagliato io ad affrontare la lettura di questo libro convinta che avrei trovato più suspance, tensione, intrigo. Magari dovevo immaginarmi una storia più leggera.Resta il fatto che nel complesso "Il calice della vita" non mi è parso gran che. E questa rimane la mia personale opinione, naturalmente.Ho voluto comunque concedere a Glen Cooper una seconda chance e proprio in questi giorni sto leggendo la trilogia che gli ha dato la notorietà (quella de "La Biblioteca dei Morti") e quando l'avrò terminata ti dirò che ne penso.



"Santo cielo, Andrew, ti decidi a dirmi di cosa si tratta?"
Dopo una pausa ad effetto, l'altro chiese: "Ti piacerebbe trovare il Graal, figliolo? Trovarlo veramente, intendo?"
Arthur sorrise. "Conosci già la risposta."
"Bene. Perchè, se ho ragione, il Graal ha il tuo nome inciso sopra. Ritengo che si possa rinvenire davvero, ma avrò bisogno del tuo aiuto."
I venerdì del libro di oggi su altri bolg li trovi elencati QUI.
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