I (veri) miserabili

Creato il 12 novembre 2010 da Pierotieni
di Piero Tieni
Di storie e storiacce come quella di Avetrana ce ne sono sempre state e, purtroppo, sempre ce ne saranno. Forse per questo che m’incuriosiscono appena. Le varie Meredith e Amanda, i delitti di Garlasco e la cronaca nera con tutte le sue sfumature, non m’appassionano affatto. Tranne quando poi diventano costume, tranne quando poi diventano la raffigurazione plastica di patologie diffuse, tranne quando sono sintomatici di malsani fenomeni sociologici che, a quel punto, riguardano tutti. Si dà ora l’ipotesi che la ragazzina sia stata ammazzata dalla cugina gelosa e invidiosa e che il padre di quest’ultima si sia addossato le colpe per salvare la figlia, inventandosi pure lo stupro da necrofilo. Cioè, potrebbe anche darsi che c’è un uomo che non ha ammazzato nessuno ma nel frattempo lo si è esibito ovunque come mostro di inizio millennio, si è invocata (come sempre) la pena di morte, si sono prodotte ore ed ore di futile, demagogico e dannoso chiacchiericcio mediatico, si sono attrezzati i soliti plastici vespasiani, orde di inviati per niente speciali si sono appollaiati per settimane sotto casa Misseri, tutti instancabilmente a caccia del mitico scoop. Forse, se si vuole trovare qualcosa di veramente mostruoso, non è dentro quella casa che bisogna cercare, ma fuori da essa.

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