I VIAGGI DI GILLES ( racconto incasinato)

Da Teoderica
TEBAIDE 25 puntata
Qui è raffigurata la Tebaide del Beato Angelico, cioè il luogo, in Egitto, dove è vissuto Antonio Abate ed altri eremiti come lui.

Sfuggenti, scontrosi, scorbutici: i padri del deserto sono stati spesso dipinti così, senza dimenticare, ovviamente, l’elenco delle stranezze e delle bizzarrie, la barba irsuta, le povere vesti di stracci o di pelle di pecora, il comportamento “asociale” di questi uomini che vivevano in una grotta, si nutrivano di erbe e di radici e sceglievano talvolta la sommità di una colonna per trascorrere in penitenza i loro giorni. I padri del deserto evitano la compagnia degli uomini, si negano all’incontro. I più noti sono: Antonio alle prese con ogni tipo di draghi e di mostri, Girolamo in preghiera accanto a un leone, Onofrio che per nascondere la sua nudità ha solo la sua lunga capigliatura, Macario in meditazione con un teschio tra le mani, Pafnuzio che cerca di strappare Taide ai suoi amanti e soprattutto Simeone lo stilita che visse per 37 anni su di una piccola piattaforma posta in cima ad una colonna, nella zona nord di quella che è oggi la Siria. Allo scopo di isolarsi dalla massa sempre crescente di pellegrini che venivano a trovarlo, Simeone creò una piccola piattaforma sulla sommità di un pilastro che trovò nelle vicinanze, e su questa decise di vivere per il resto della sua vita. Simeone non permetteva alle donne di avvicinarsi al suo pilastro, neanche a sua madre, dicendo loro "se saremo degni, ci vedremo nella vita a venire". Beato Angelico, ci raffigura invece la tebaide come un' isola felice ed operosa, dove i fraticelli vivono in comunità aiutandosi, ma allo stesso tempo ognuno con la propria abitazione o grotta.

immagine: Tebaide del Beato Angelico


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