Si è chiusa ieri la 65esima edizione del festival di Cannes che tra pronostici, favoriti e scongiuri proclama i suoi vincitori secondo il gusto della giuria presieduta da Nanni Moretti e formata dai registi Raoul Peck, Alexander Payne e Andrea Arnold, dagli attori Ewan McGregor, Emmanuelle Devos, Diane Kruger, Hiam Abbass e dallo stilista Jean-Paul Gaultier
Ecco alcune considerazioni prima di lasciarvi all’elenco dei premi assegnati, che non mancherà di suscitare polemiche e insoddisfazioni. Amour di Haneke - alla sua quarta premiazione della kermesse francese dopo La Pianista (Gran Prix della Giuria 2001) che ha visto vincitori anche gli interpreti Huppert e Magimel, Niente da Nascondere (Premio Miglior Regia 2005) e Il Nastro Bianco (Palma d’Oro 2009) – ha raccolto subito grandi consensi ed è stato considerato quasi all’unanimità un film papabile per la vittoria. Dispiace vedere tornare a bocca asciutta l’austriaco Ulrich Seidl con il suo amaro Paradise: Love e Marion Cotillard che per la toccante e convincente interpretazione di Rust and Bone (firmato da Audiard) avrebbe meritato il Premio alla Migliore Attrice. Moretti ci sciocca tanto per l’inaspettata premiazione del criptico ma virtuoso Reygadas quanto per aver trascurato le allucinazioni di Holy Motors di Leos Carax e il suo ‘uno, nessuno e centomila’ protagonista Denis Lavant. Beyond the Hills di Mungiu è un lavoro meritevole benché non sia quel genere di film capace di appassionare i più, ed è apprezzabile che la giuria gli abbia accordato il premio per la sceneggiatura. Consideriamo il premio al nostrano Garrone con orgoglio e perplessità, perché la sua capacità tecnica e narrativa di addentrarsi nel logoramento psicologico dell’uomo qualunque perde efficacia sul finire del dramma.
Palma d’Oro: Amour (Love) di Michael Haneke
Premio Speciale della Giuria: Reality di Matteo Garrone
Premio Miglior Regia: Carlos Reygadas per Post Tenebras Lux
Premio della Giuria: The Angels’ Share di Ken Loach
Premio Miglior Attore: Mads Mikkelsen per Jagten (The Hunt) di Thomas Vinterberg
Premio Migliore Attrice: Cristina Flutur e Cosmina Stratan per Dupa Dealuri (Beyond The Hills) di Cristian Mungiu
Premio Miglior Sceneggiatura: Cristian Mungiu per Dupa Dealuri (Beyond The Hills)
La giuria di Un Certain Regard 2012 presieduta da Tim Roth e composta dall’attrice Leïla Bekhti, da Sylvie Pras (a capo del cinema – Centre Pompidou Paris, direttore artistico – La Rochelle Festival), dal regista e produttore Tonie Marshall e dal critico Luciano Monteagudo ha così assegnato i premi tra i 20 film della sezione diretti da 26 registi provenienti da 17 Paesi diversi:
Premio Un Certain Regard: Después de Lucia di Michel Franco
Premio Speciale della Giuria: Le grand soir di Benoît Delépine e Gustave Kervern
Un Certain Regard Award Migliore Attrice: Suzanne Clément per la sua interpretazione in Laurence Anyways di Xavier Dolan
Un Certain Regard Award Migliore Attrice: Emilie Dequenne per la sua interpretazione in À Perdre la Raison di Joachim Lafosse
Premio Speciale della Giuria: Djeca di Aida Begic (Children of Sarajevo)
Caméra d’Or: Beast of the Southern Wild di Benh Zeitlin
Francesca Vantaggiato