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I vu cumprà non sono poveri cristi che cercano di sopravvivere. Sono schiavi in mano alla mafia. Ecco le prove

Creato il 11 febbraio 2015 da Romafaschifo
I vu cumprà non sono poveri cristi che cercano di sopravvivere. Sono schiavi in mano alla mafia. Ecco le prove

Per moltissimo tempo siamo stati attaccati e additati come razzisti ogni qual volta che su queste pagine o sui profili dei nostri social network pubblicavamo immagini relative ai venditori abusivi e ai vu cumprà che ormai si sono impossessati di ogni spazio della nostra città con enorme nocumento del commercio regolare, della legalità, del decoro. Con danni dal punto di vista dell'immagine e del turismo incalcolabili.

Eh ma siete razzisti, eh ma devono pur mangiare anche loro, eh ma sono povera gente. Queste le obiezioni alle quali abbiamo sempre e costantemente risposto allo stesso modo, da anni: l'unica forma di razzismo è accettare che questa gente sia schiavizzata dalla mafia che la gestisce. La replica è stata la solita litanìa della presa in giro del romano che non vuole cambiare, che si è abituato a questo stato di cose, che ha paura a sentirsi raccontare che questa situazione esiste ormai di fatto solo a Roma e dovunque, altrove, è stata risolta. Noi li abbiamo sempre chiamati romanari e ormai il neologismo ha preso piede.

Come risposta ai romanari da oggi potete usare questo link, il link di questo articolo. All'interno del quale, qua sopra, resterà per sempre pubblicato questo documento eccezionale messo in onda da Striscia La Notizia (ultimamente grazie a Gimmy Ghione molto attiva sul fronte del disastro capitolino). In questo filmato sono gli stessi vu cumprà ad ammettere la loro condizione di schiavi alle dipendenze delle mafie. E sono loro stessi a spiegare il meccanismo con cui vengono in Europa (ovviamente in Italia e ovviamente a Roma, l'unica città europea dove il business dell'illegalità è tollerato e in un certo senso incoraggiato) transitando da altri paesi. 

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