Il trainer ex Siena e Sampdoria è un autentico, per dirla con un neologismo attuale nel gergo calcistico, top player per la categoria. Lo dimostrano le diverse promozioni conquistate dalla B alla A, specie l’ultima con la Sampdoria tramite play-off. Nella massima serie, invece, non gli è riuscito il miracolo di salvare un Siena falcidato dalle penalizzazioni e che, lo scorso anno, per poco non ha fatto tremare il Milan all’ultima giornata.
La decisione di allontanare Gattuso, in un calcio dove sempre più a pagare è l’allenatore, può essere vista, comunque, come una scelta logica. Specie se, il suo sostituto, ingrana fin da subito e porta in Sicilia entusiasmo e risultati. Dieci punti su dodici disponibili conquistati. Si è fatta la voce grossa al cospetto di buone squadre come Pescara e Siena, si è pareggiato in casa del Brescia mentre il compito è stato agevole contro il fanalino di coda Juve Stabia.
Difesa registrata, Hernandez trasformato e un centrocampo, con l’innesto tra i titolari di gente finora messa ai margini come Verre, che finalmente sembra dare costrutto a una manovra che, con Gattuso, appariva poco fluida e, spesso e volentieri, il gol arrivato risultava casuale grazie alle prodezze dei singoli (leggi Lafferty).
Anche la piazza sembra aver trovato serenità, considerato che grazie ai risultati ottenuti il presidente Zamparini non sta mettendo nessuno sulla graticola: e questa è già una notizia. Iachini lavora sodo in allenamento, la squadra gira durante le sfide di campionato e anche lunedì sera, contro il Siena, nonostante una partita difficilissima contro un avversario ostico e e le polemiche post-gara, il Palermo ha dimostrato di essere grande squadra, portando a casa tre punti fondamentali.
Adesso al Barbera arriva il Varese, un’altra partita non semplice: questo Palermo, però, ha dimostrato che con la solidità difensiva e le prodezze offensive non teme nessuno e si candida, prepotentemente, alla conquista della promozione; niente proclami per Beppe Iachini, semplice pragmatismo.