E a proposito dei giocatori valorizzati, non si può non pensare al duo argentino Dybala-Vazquez. «Ho detto al Presidente che non era possibile venderli entrambi e lui è stato molto disponibile. Trattenere Dybala era impossibile, mentre Vazquez ha rinnovato e non ci sono problemi. Il Palermo continua con Vazquez. La mia idea era che Franco potesse diventare giocatore importante e così è stato. Lui è un attaccante, ma ci sto lavorando anche su altre posizioni. A Dybala consiglio di rimanere quello che è e di non cambiare, continuando con questo spirito e la stessa voglia di migliorarsi che mette ogni volta che fa allenamento. Gli consiglio di andarsi a giocare con personalità tutte le sue carte ricordando che a Palermo era un giocatore importante mentre alla Juve sarà uno tra tanti giocatori importanti».
Con l’imminente addio della Joya, sono in molti a chiedersi se Belotti da solo basterà a sostituire l’argentino. «Belotti è giovane e sta lavorando, ma dobbiamo prendere sicuramente qualcuno. Non possiamo pensare di fare un intero campionato con una o due punte soltanto. Calleri? Questo non lo so. Gli osservatori della società sono in giro per il mondo. Quando finirà il campionato faremo una rosa di nomi adeguata».
Oltre all’attacco, c’è un altro dubbio per i tifosi del Palermo, quello legato al futuro dei due portieri rosanero. «Sorrentino è stato titolare. É integro e sta bene. Stimo tanto anche Ujkani e mi piacerebbe continuare con entrambi, ma se Samir mi dovesse chiedere di andare via per giocare con continuità non potrei trattenerlo. Capisco che non è facile per un ragazzo stare lì e non giocare. Quindi il mio titolare è Sorrentino? Sì, il mio titolare è Sorrentino».
Quella che volge al termine è stata una stagione ricca di soddisfazioni per un tecnico da sempre considerato non adatto alla massima serie. La squadra ha lavorato bene e ha conquistato la salvezza con largo anticipo. «Per quello che ha detto il campo avremmo meritato qualche punto in più, ma sono contento del percorso che abbiamo fatto. Ci siamo dati un’organizzazione di gioco e una mentalità. Ce la siamo giocati sempre con tutti e abbiamo fatto divertire i nostri tifosi. Sarebbe bastata un po’ di fortuna e forse faremmo altri discorsi. Abbiamo centrato venti pali. In Europa solo Real Madrid ne ha preso uno in più. A Cagliari abbiamo voluto dimostrare che il nostro campionato non è finito. Certi commenti dopo la partita con l’Atalanta non mi erano piaciuti».
Infine, a proposito del calo di risultati del girone di ritorno: «Il calcio non è matematica. Non puoi fare gli stessi punti e poi noi abbiamo anche cambiato un po’ pelle. Abbiamo fatto le nostre verifiche e abbiamo lavorato anche per il futuro. Se cambi tanto è normale che tu possa trovare qualche difficoltà, ma nonostante tutto sono molto soddisfatto anche del girone di ritorno»
Fonte: Rotocalcio.org