Perché se è vero che sul campo si riparte da Vazquez, lo si deve ancora una volta a Iachini.Non più perché ha ripescato il nativo di Villa Carlos Paz dal dimenticatoio, ma perché dopo l’esplosione in maglia rosanero ha imposto la sua permanenza in squadra. Uno sforzo economico richiesto a Zamparini per non indebolire la squadra, un veto posto su una cessione che sembrava già da mettere in preventivo per esigenze di bilancio. Iachini è stato bravo a imporre la propria volontà e a vedersi accontentato, dimostrando ancora una volta di avere una voce importante sul capitolo mercato. Un passo in avanti che nessun allenatore del Palermo in questo decennio era riuscito a fare.
Zamparini si fida di Iachini e Iachini sente tutta la fiducia della società. La sguardo perso nel vuoto del dopo Empoli sembra un ricordo di una vita passata, ma è da lì che si è cementato un rapporto di stima reciproca. E se nella passata stagione qualche scelta di mercato non è stata in linea con i desideri dell’allenatore, adesso si prova a trovare un punto di incontro. Vazquez è stato il primo, così come Trajkovski e Cassini, arrivati dopo il placet del tecnico, che già sa quali elementi andrà a inserire nei suoi meccanismi offensivi. Un lavoro di squadra, nel quale la figura di Iachini è fondamentale per evitare nuovi casi Makienok.
Questa fiducia può fare soltanto un ulteriore passo: la firma sul rinnovo del contratto. Non una priorità, perché l'accordo con Iachini ha una clausola per il rinnovo automatico fino al 2017, ma le intenzioni di Zamparini sono ben chiare. Stavolta, a differenza di quanto accaduto con i venti predecessori, la fiducia non arriva soltanto a parole. Niente “nuovi Wenger” e niente “nuovi Mourinho”, finiti inesorabilmente nella mannaia del numero uno rosanero, ma una sola certezza: il Palermo non è una Ferrari e per rendere al meglio ha bisogno di un grande pilota. Ed è per questo che le chiavi restano saldamente sulle mani di Iachini.
Fonte: Livesicilia.it