Autore: Iain M. BanksEditore: FanucciPagine: 384Voto:
Trama del libro: La guerra infuria nella galassia. Miliardi di macchine distrutte, miliardi di esseri sconfitti, condannati a un destino senza illusione. I pianeti, le lune, i soli assistono all'avvento di una violenza fredda e brutale, priva di qualunque ordine razionale. Gli Idirani combattono per la propria religione, i loro antagonisti, la Cultura, per un diritto morale all'esistenza. È lo scontro di due differenti visioni del mondo. Nessuno dei contendenti può arrendersi, senza compromettere la propria natura.
Commento personale e recensione: Basandomi sui miei gusti la fantascienza resta uno dei generi più difficili da apprezzare. Forse perchè è il mio preferito e per questo motivo, cerco nelle storie una sorta di utopica perfezione. Sono molti i libri che dovrebbero finire nel cestino, perchè spesso molti autori incapaci si gettano su questo genere, rendendolo una sorta di pattumiera dello stereotipo. Iniziando "Pensa a Fleba" ho creduto di avere a che fare con un romanzo di questo genere. Veniamo subito introdotti in un universo popolato da tanti "alieni", razze di tutti i tipi. Troppe. Queste spesso differiscono tra loro per piccolezze generiche o caratteristiche di poco conto che sembrano create appositamente per avere un nuovo genere animale da inserire nel contesto. Un po' come in Star Trek o in Star Wars, ma senza la genialità che li caratterizza. Anzi, spesso sembra di avere delle descrizioni particolareggiate che riguardano aspetti inutili. Tutto questo dà veramente l'impressione di avere tra le mani un racconto infantile. Fortunatamente è solo la prima impressione che ho avuto. Il proseguo risulta avvincente, ben spiegato e ben costruito. Un'epopea veramente grande, che lascia in sospeso sì molte cose e ti dà quel senso di magnificenza della grandi opere. Spazi e tempo esasperati, e di grande impatto se paragonati al nostro infinitamente piccolo mondo solitario. Interessante l'aspetto di una guerra, per noi lontana ed incomprensibile tra due culture in parte simili ed in parte differenti dalla nostra. Il lettore non sa da quale parte stare, perchè non esiste, è ovvio, una parte in ragione rispetto all'altra. La Cultura, per lo più anarchica con il raggiungimento della perfezione totale: nessun problema, nessun limite, nessun problema di ricchezza o di denaro che si scontra con i quasi immortali guerrieri perfetti Idiriani e la loro guerra religiosa e commerciale. Personaggi forti, ben costruiti, ma sacrificabili dall'autore. Queste strutture e società immense, questi uomini di ogni tipo, non sono inoltre ubicati in un futuro che dista migliaia di anni, ma addirittura nel nostro passato. L'universo è talmente vasto che neanche ci accorgiamo di cosa accade ad anni luce di distanza. Neanche se si tratta della più grande guerra mai esistita degli ultimi cinquantamila anni.
La storia si svolge in maniera lineare con varie tape che ci permettono di conoscere meglio luoghi e situazioni. Un po' un Gulliver del futuro (o del passato insomma) o un bel Galaxy Express 999 (ricordate?). Non manca una certa morale di fondo, forse pessimista. Un inizio per il Ciclo della Cultura direi indimenticabile.