Cari lettori di Oubliette Magazine, oggi vi scriviamo a proposito dell’ultimo libro di Lorenzo Spurio: “Ian McEwan: sesso e perversione“.
In questo ampio saggio, che si apre con una prefazione dello scrittore Antonio Melillo sul ruolo dell’amore nella letteratura, Spurio sviscera alcune delle problematiche sociali proposte dall’autore inglese tra le quali la follia, le aberrazioni, il perturbante, il deviato e la degenerazione di alcuni atteggiamenti frutto di una psiche malata.
Il percorso che il lettore è chiamato ad intraprendere è agevolato da un ricco apparato di critica e di note esplicative o di riferimento che rimandano ad altrettanti testi ai quali Spurio si rifà.
Il saggio affronta il tema della sessualità vista dagli occhi allucinati di giovani senza regole (come avviene nel romanzo The Cement Garden) o nei suoi aspetti deleteri di una bieca perversione (come avviene in The Comfort of Strangers) ed in varie altri narrazioni l’autore lo impiega, invece, per chiarire l’austerità dei tempi in cui ambienta le sue storie, la contrapposizione tra visione patriarcale e il nascente femminismo.
Questo saggio è una ricca e propedeutica analisi critica allo studio della narrativa di Ian McEwan.
Ian McEwan (Aldershot, 21 giugno 1948) è uno scrittore inglese. È nato nel 1948 ad Aldershot e vive ad Oxford. È autore di due raccolte di racconti e di dieci romanzi. Tutti i suoi libri vengono pubblicati in Italia da Einaudi.
Nel marzo e nell’aprile 2004, ad McEwan è stato negato l’ingresso negli Stati Uniti dal Dipartimento per la Homeland Security non essendo provvisto del visto corretto per un soggiorno di lavoro (lo scrittore si accingeva a tenere una serie di lezioni dietro compenso).
Solo dopo diversi giorni di esposizione del caso sulla stampa britannica a McEwan è stato concesso l’ingresso, a ragione del fatto che, come illustrato da un funzionario di frontiera, “siamo ancora dell’avviso che lei non dovrebbe entrare, ma il suo caso ci sta procurando un danno di immagine.”
È soprannominato “Ian Macabre” per i toni cupi di molte delle sue narrazioni.