Perchè sì, si è mangiato, sì, si sono viste cose moolto interessanti, ma non prendiamoci in giro, io per negozi ci sono andata, urca se ci sono andata. Quando vedrete i miei acquisti penserete che più che fashion, sono una kitsch blogger. Non vi darò torto. Ho comprato solo cose assolutamente inutili, per di più non vestiti.
Ma prima parliamo dei negozi di Berlino.
Inizialmente ero perplessa. Non ne ho visti molti. Mah. Strano.
Mi chiedevo "Dov'è l'Oxford Street di Berlino?". La risposta è che non c'è. O almeno, si presenta diversamente. C'è Kurfürstendamm, la via principale dello shopping, è lunga circa tre chilometri e mezzo, ma più che piccoli negozi uno accanto all'altro, ci sono grandi centri commerciali a sei e più piani. E ti spiazzano. Almeno, io ero spiazzata. Anche qui, troppi stimoli. Troppo tutto insieme. Ma una figata. Non sapevo da che parte guardare.
Un murales-borsa gigante
Più o meno in tutti, al piano terra ci sono borse. Chili di borse. Tonnellate di borse. Di tutti i tipi, i colori, le forme. E io non sono lo stesso riuscita a trovarne una da comprare. E' il solito discorso, o c'era la Alexa di Mulberry che costa un rene, o una robaccia di plasticona. Niente via di mezzo. Ecco, se non sono riuscita a trovarmi una borsa a Berlino, posso tranquillamente lasciar perdere.Il centro commerciale più bello che ho visto è stato KaDeWe. Il paradiso. C'è perfino Tiffany lì dentro. E' bello perchè, anche se non te le puoi permettere, puoi guardare da vicino (e toccare!) delle borse che altrimenti non vedresti neanche col binocolo. Almeno, io non le avrei viste. Chanel, Miu Miu, Prada, Fendi, YSL, Mulberry, Gucci, Michael Kors.
Da KaDeWe, come dappertutto, c'erano i saldi. E, al piano delle scarpe, sono rimasta allibita. Buttate sugli scaffali, nel casino, c'erano scarpe pazzesche, di Armani, Valentino e adesso non mi ricordo chi altro che in saldo costavano più di 500 euro. Ma dov'è finito il rispetto?? Alcune si erano tutte strisciate, le ragazzine se le provavano e le lasciavano per terra... mah. Che vergogna. Povere piccole scarpe. E io non ne ho salvato neanche un paio.
Capitolo profumerie.
Qualcuno mi sa dire se per caso la catena Douglas è tedesca? perchè c'era una profumeria Douglas ogni dieci metri. Ed erano... ahaaa! Altro che quelle che ci sono da noi. Poi, nella prima in cui sono entrata, mi si è presentata questa visione:
Cosa potevo fare? DOVEVO comprarne almeno uno. Solo che, anche qui, troppa scelta, disorientamento, Madre che mi metteva fretta, la commessa a cui ho cercato di far capire la mia agitazione. Per inciso, non costano meno che in Italia. Ma l'emozione di averne così tanti davanti ha vinto. E comunque, in aeroporto, costavano davvero meno. E le pareti erano due.Vi lascio immaginare com'è andata a finire. Anzi, ve lo mostro. Mi sono anche trattenuta.
Dating a Royal e Miami Beet
Poi, ho riportato in auge un'abitudine simpaticissima che avevo da piccola, ossia comprare un regalo per una mia amica, poi tenermelo perchè mi piaceva troppo e all'amica comprare qualcos'altro.Quindi, stavolta, mi sono tenuta questa:
Il negozio vendeva queste cose super colorate e grosso modo inutili, ma così belle.
Con questa dò inizio alle cose kitsch che ho comprato.
La seconda è una tazza di Starbucks. Di Berlino. Ho deciso che farò la collezione di queste tazze. Sì, è banale, è scontata, forse è anche brutta, ma mi rende felice il pensiero di comprare una tazza in ogni posto in cui andrò. Mi rallegro con poco, io.
Altro acquisto da Douglas, una sciocchezza, ma mi serviva. Beauty case molliccio. Quello con cui sono partita, me l'aveva regalato qualcuno per il mio ottavo o nono compleanno. Come dite? Sono passati vent'anni? no no, vi sbagliate di grosso. Sono sicura.
Infine, sono caduta nel tranello Birkenstock. Ma prima che iniziate a far partire (meritati) insulti, vi dirò che i piedi ultimamente mi fanno male, dovrei mettere i plantari e non lo faccio, e queste ciabatte mi risolvono il problema. Inoltre, a) le ho pagate molto meno di quello che costano in Italia, b) in fondo erano un prodotto locale, c) a me queste piacciono. Non ho nessuna intenzione di andarci in giro fuori da casa mia e dal mio giardino, ma mi sono simpatiche. Poi, voglio dire, sono fuxia. Sono lucide.
Ecco, mi sono dilungata. Ma l'argomento mi stava piuttosto a cuore.
Quindi, donne (ma anche uomini), andate a Berlino e visitate, mangiate e comprate!
*licenza poetica, non lo so mica il tedesco io, potrei aver scritto una stronzata. Nel caso, ditemelo.