iCloud censura le email porno

Creato il 01 marzo 2013 da Redazioneatv @appletvblack

Se avete intenzione d’inviare frasi erotiche e piccanti o anche foto, sappiate che i filtri antispam di iCloud sono micidiali a tal punto da rovinare i vostri progetti hard. La grande Mela non ha mai amato la pornografia e i potenti filtri di iCloud  agiscono anche in caso di contenuti a sfondo pornografico.

Il tutto è nato dalla segnalazione di alcuni utenti, sorpresi della cancellazione di diverse mail a contenuto hot dai server di iCloud: anziché inviare le comunicazioni in odor di spam nell’apposita directory, infatti, il sistema le cancellerebbe automaticamente.

La redazione di AppleInsider ha voluto quindi condurre un esperimento, inserendo nel testo di una mail le parole “barely legal teen”, una dicitura largamente utilizzata sul Web per la ricerca di contenuti hard con protagoniste neo diciottenni. Come ipotizzato, iCloud non ha inviato la comunicazione alla cartella di spam, ma ha provveduto all’epurazione del messaggio.

Volendo indagare ulteriormente, i giornalisti hanno rilevato dalle condizioni di utilizzo come Apple detenga la possibilità di eliminare contenuti indesiderati, con delle attività di pre-filtro e la cancellazione di missive prima che possano essere visualizzate dall’utente. Ecco un estratto:

«Lei prende atto che Apple non è responsabile in alcun modo per Contenuti forniti da altri e non ha alcun dovere di controllare preventivamente tali Contenuti. Tuttavia, Apple si riserva il diritto in ogni momento di decidere se un Contenuto è opportuno e in conformità con il presente Contratto, e può controllare preventivamente, spostare, rifiutare, modificare e/o rimuovere i Contenuti in ogni momento, senza preavviso e a sua sola discrezione, nel caso in cui tali Contenuti siano ritenuti in violazione del presente Contratto o siano sgradevoli in altro modo.»

Si tratta di un comportamento del tutto singolare, non presente sui servizi della concorrenza come Gmail, Microsoft Outlook o Yahoo Mail. Le caselle di posta elencate, pur presentando dei sistemi di filtraggio delle mail, semplicemente inseriscono i contenuti indesiderati nella cartella antispam, lasciando poi la possibilità all’utente di cancellarli o rimuovendoli con precise scadenze temporali. La modalità scelta da Apple, invece, può mettere a rischio l’affidabilità del servizio, privando l’utente di messaggi potenzialmente importanti. Cosa succede, infatti, qualora il filtraggio preventivo rilevasse delle parole hot o del turpiloquio in una legittima mail privata?


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