Nel panorama di riorganizzazione delle competenze degli Enti Locali che coinvolge, in particolar modo, le Province a pagarne le conseguenze potrebbe essere – come spesso tristemente accade – uno dei settori più importanti ma meno tutelati in Italia: quello della Cultura. Un esempio evidente in tal senso giunge dalla Puglia, dove l’Orchestra di Lecce, la Ico Tito Schipa, una delle tredici istituzioni concertistico orchestrali in Italia, rischia di chiudere con il conseguente licenziamento di 54 musicisti d’eccellenza, oltre a tecnici e amministrativi.
Una scure preoccupante che potrebbe abbattersi sull’orchestra di Lecce, che potrebbe essere arginata soltanto da un adeguato piano di salvataggio a fronte della riduzione dei trasferimenti alle Province voluti dal decreto legge numero 66 del 2014. Per affrontare la delicata questione in questi giorni l’ente di Palazzo Celestini socio fondatore e maggioritario della fondazione che gestisce la Ico Tito Schipa, ha evidenziato di non essere in grado di sostenere gli impegni di spesa per la programmazione artistica già autorizzata per quest’anno.
La Regione Puglia ha provato a ripianare provvisoriamente la situazione con un intervento da 300mila euro. Tali azioni servono a salvaguardare lo svolgimento delle attività previste per il calendario 2014 e si andranno a sommare ai 350 mila euro che dovranno essere versati dalla Provincia di Lecce: per questi fondi, però, è ancora necessario lavorare considerando che allo stato attuale sembra non esservene traccia. Altre risorse per coprire il calendario 2014 potrebbero giungere dal Fondo unico per lo spettacolo (Fus), dal quale mediamente arrivano 460mila euro l’anno.
Si tratta, però, di soluzioni-tampone che guardano al breve periodo: per il futuro l’orizzonte sembra invece pieno di nubi nere e ciò riguarda già il calendario 2015, ossia quello del prossimo anno. Il nodo della questione sta, appunto, nello svuotamento di competenze per le Province e, quindi, nella necessità di un passaggio di consegne tra Enti: l’Orchestra di Lecce, però, a differenza delle altre 12 Ico italiane, non ha fra i suoi soci la Regione di riferimento (in questo caso la Puglia), pur avendo come socio il Comune di Lecce. Bisognerà, dunque, lavorare in tal senso per evitare che un ente di eccellenza come l’Orchestra di Lecce debba chiudere i battenti. Molto può esser ancora fatto e a tal proposito si richiede l’intervento anche di investitori privati: in tal senso, è stata già lanciata la petizione #savetheorchestra che ha raccolto centinaia di adesioni, tra cui quella del maestro Nicola Piovani.
Ico Tito Schipa a rischio chiusura, 10.0 out of 10 based on 1 rating