Osservo quella bambina che piange disperata, guardando il gelato al lampone spappolato ai suoi piedi.
La macchia rosa zuccherina s’allarga sull’asfalto come sulla scena di un crimine. Sembra come voglia scappare dalle urla della bambina, alias Emily Rose (si, come quella dell’esorcismo).
In quell’istante mi viene istintivo annusarmi l’incavo del polso, cinto dal nuovo profumo di Fiorucci.
Così, in quel momento, tutto mi sembra più delicato. Mi sento quasi pronta a correre in aiuto alla bambina indemoniata.
Fiorucci con questo profumo ha centrato il punto, catturando l’idea seducente e tentatrice del gelato: il peccato di gola più dolce.
Abbinare un’idea mentale legata alle papille gustative, a quella evocativa dell’olfatto, coronando il tutto con il nervo ottico che percepisce una boccetta in vetro smerigliato che lascia intravedere il colore roseo; mentre il tappo dorato è un cono. Ma non di quelli semplici da gelateria: un cono che farebbe gola ad una fashion victim. E’ tutto così luminoso e dorato, oserei anche aggiungere l’aggettivo “frizzante”, che mi dimentico di Emily Rose, abbandonandomi nella nuvola di profumo. Rilassata e appagata. Come se avessi appena finito un lauto pasto.
Marta