Identified Flying Objects: i dischi volanti della storia

Creato il 10 ottobre 2012 da Zonwu
Sack AS-6 Durante la Seconda Guerra Mondiale, la Germania nazista sviluppò diversi modelli di aeroplani dal profilo alare circolare. Uno dei pochi che riuscì a volare fu il Sack AS-6, che si sollevò in aria per la prima volta nel 1944. Era dotato di una pessima manovrabilità per via del fatto che le ali non riuscivano a contrastare efficacemente il movimento rotatorio del motore, e quello che si ritiene l'ultimo esemplare originale è stato fatto a pezzi dai piloti dopo un atterraggio di fortuna in tempo di guerra allo scopo ottenere legname per scaldarsi durante la notte.
Vought XF5U Un design a "tutta ala" per un aereo americano progettato durante gli anni '40 del 1900. Le prestazioni erano promettenti, con una velocità massima di quasi 900 km/h e un carico utile di circa 8 tonnellate, ma la propulsione a elica fu ben presto soppiantata dai motori jet, e nel 1946 il velivolo era già considerato obsoleto.
Couzinet RC360 Aerodyne Progettato dal francese René Couzinet negli anni '50 del secolo scorso, è un velivolo a forma di disco che non fu mai realizzato perché il governo francese considerò il progetto troppo dispendioso e difficile da realizzare. Couzinet costruì solo un modello in scala del velivolo, alimentato da tre motori da 135 cavalli ciascuno (sei nel modello finale) e direzionabile tramite 50 piccoli alettoni capaci di garantire un certo grado di manovrabilità. Il pilota sedeva nella capsula al centro del disco.
Astro Kinetics Dynafan Presentato per la prima volta nel 1964, il velivolo era una sorta di cappello dotato di una minuscola cabina di pilotaggio aperta. Per volare, il Dynafan sfruttava l'effetto Coanda, la tendenza di un gas (in generale, un fluido) a seguire il contorno della superficie più vicina. Questo sistema di propulsione eliminava la necessità di rotori, e avrebbe consentito prestazioni pari a quelle di un elicottero.
AVROCAR VZ-9AV Uno dei più celebri velivoli a forma di disco, l' Avrocar era stato segretamente costruito tra il 1958 e il 1961 su commissione del governo statunitense. Anche in questo caso viene sfruttato l'effetto Coanda, ma è necessario solo un motore per fornire la spinta necessaria al volo. Sebbene più maneggevole dei suoi predecessori, l'Avrocar non era adatto al volo supersonico per via della sua forma, e fu inizialmente progettato come "jeep aerea" con compiti simili a quelli che svolsero gli elicotteri americani durante il conflitto vietnamita. Il velivolo poteva superare una velocità di 400 km/h e una quota di 3.000 metri, con un raggio d'azione di poco superiore ai 200 km e un carico utile di mezza tonnellata scarsa.
Lenticular Reentry Vehicle (LRV) Il velivolo sembra sia stato progettato per trasportare testate nucleari durante la Guerra Fredda, e sganciarle da altezze orbitali. L'origine del concetto è il progetto Pye Wacket, che cercava di elaborare design lenticolari per testate atomiche e convenzionali. LVR, tuttavia, era molto più che una semplice testata: l'equipaggio di quattro uomini sarebbe stato costretto a vivere per sei settimane in orbita bassa raggiunta tramite un motore a razzo, fianco a fianco ad un reattore nucleare come generatore di elettricità e chissà quante bombe atomiche nella stiva. Probabilmente, la produzione del velivolo è stata fermata poco dopo il prototipo, e non c'è dato che attesti che il Lenticular Reentry Vehicle si sia mai sollevato da terra.
Sikorsky Cypher Verso la fine degli anni '80, la Sikorsky Aircraft creò un piccolo velivolo senza pilota chiamato "Cypher", dal diametro di quasi due metri e un peso di 20 chilogrammi. Il motore che lo faceva sollevare da terra aveva una potenza di quasi tre cavalli, ma si trattava di un prototipo dimostrativo. Il modello finale pesa 110 kg ed è spinto da un motore da 53 cavalli di potenza. E' stato largamente impiegato durante le dimostrazioni civili nel corso degli anni '90, fino a quando è stato realizzato il prototipo Cypher II, commissionato dalla Marina americana con il nome in codice "Dragon Warrior".
Velivoli "lightcraft" E' possibile volare sfruttando la potenza di un laser? Pare proprio di si, come dimostrano i "lightcraft", piccoli velivoli sperimentali spinti da un laser/maser. Questo genere di propulsione è differente dalle vele solari spaziali, perché sfrutta la creazione di plasma incandescente per poter generare una spinta. Il concetto è in corso di sperimentazione e miglioramento per la futura (e ancora del tutto ipotetica) realizzazione dell' "ascensore spaziale".
SiMiCon Rotor Craft (SRC) Concept in corso di sviluppo, è un piccolo velivolo senza pilota del diametro di 4,5 metri e finora realizzato solo in scala (1,5 metri di diametro). Ha un profilo circolare, e può volare come un aereo tramite la spinta di motori a reazione, o come un elicottero estraendo un set di quattro pale dalla fusoliera.
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