C’è un’influenza reciproca con i campi magnetici
di Marco Cagnotti
Il Sole brilla: verità lapalissiana. Quanto brilla, però, e come brilla non è noto a molti. Anche perché il brillare del Sole è esperienza sempre percepita indirettamente: te ne accorgi perché gli oggetti intorno a te, illuminati dal Sole, riflettono la sua luce verso i tuoi occhi. Ma guardare il Sole direttamente… no, meglio di no. Anche noi te lo sconsigliamo assolutamente. Peggio ancora se ci provi con qualche strumento ottico: rischi di rimetterci la vista per sempre. Perciò di quella palla luminosa in cielo pensi che brilli in modo uniforme. Invece non è così: ogni tanto c’è qualche macchia, anche estesa. Se n’erano accorti anche gli Antichi, quando qualcuno aveva osservato il Sole al tramonto nella nebbia, senza restarne abbagliato. Oggi, con strumenti nemmeno tanto sofisticati, le macchie si possono osservare con facilità e sicurezza. E hanno sempre qualcosa di nuovo da insegnarci.
Una macchia solare è luminosissima. Ci appare scura solo perché le regioni circostanti sono ancora più brillanti.
Continua… (Corriere del Ticino)
Jaeggli, S., Lin, H., & Uitenbroek, H. (2012). ON MOLECULAR HYDROGEN FORMATION AND THE MAGNETOHYDROSTATIC EQUILIBRIUM OF SUNSPOTS The Astrophysical Journal, 745 (2) DOI: 10.1088/0004-637X/745/2/133