I Monologhi di Sana – Rubrica
Cammino per la casa,
mattina di sole e io…
e io…
e io…
aspetto il mio momento di gloria.
Mi manchi,
costantemente,
ciecamente credo
alle follie di questa vita
che mi porta lontano.
Ma la me che torna da questo viaggio
non è la stessa
che hai lasciato partire
senza salutare.
Torna a splendere il sorriso,
nelle mattine gelide
e piene di sole.
Ora so che posso
chiedere,
volere,
desiderare.
Ora so che posso…
ricominciare
tutto da capo
quando non mi piace,
questa vita.
Hai dipinto le mie labbra
col sorriso della malizia.
Nei miei occhi si specchia il sole,
l’alba di domani.
E ho imparato a non buttarmi via,
mai più,
per nessuno.
L’uomo del cielo
mi ha offerto il cuore
e mi ha detto
“Splendore vola via con me”,
ma un secondo dopo ero già altrove.
Inseguo la coda di una stella
cadente.
Tento di afferrarla ridendo.
Il ragazzo che sorride
mi ha detto “Tesoro, sei la cosa più bella che esista”
ma un secondo dopo ero già altrove.
A picco sul pendio del domani.
Il giovanotto che mi scruta
durante le ore di noia
mi ha guardato e mi ha detto “Stella, illumini il mio giorno, vieni via con me”
ma un secondo dopo ero già altrove.
Ho scosso la testa sorridendo.
Cerco le stelle lontano, lontano, lontano.
Cerco la mia via
sui sentieri del mondo.
Scruto curiosa questo cielo
che mi hai insegnato ad amare.
Nell’immensità dell’universo
cerco altre anime gentili.
Con quanta ingenuità tentate di afferrarmi,
ma non sapete
schiudere le mani al momento giusto,
per lasciarmi volare via.
L’uomo dello specchio
dal sorriso che toglie il fiato
mi ha detto “Amore, belle come te non ce n’è”
Gli ho sussurrato piena di malizia “Allora, vola con me”
ma un cuore di carta non sa come amare
un cuore di fata.
Troppo sfuggente, brillante, indipendente.
E un secondo dopo ero già altrove.
Accendo i miei desideri di nuovi
sogni,
chiedo solo un pizzico di felicità
in più,
da costruire in questa vita meravigliosa.
Intesso esperienze per tornare
più ricca dal mio viaggio.
Cerco la soluzione del mio enigma,
saltellando da un sorriso all’altro.
Mi ha detto il ragazzo della notte
“Ti amo, ma in un modo tutto mio.
Non possiedo niente di te e mai
lo possiederò. Schiuderò sempre le mani
per lasciarti
volare via.
Torna, quando vorrai.
Cerca la tua felicità e pensami ogni tanto”
Gli ho baciato la fronte, e un secondo dopo ero già altrove.
Ma ho sorriso,
per chi ha imparato come amarmi.
Questo cuore illuso e capriccioso
che mi batte troppo in fretta.
Non gli basta,
l’amore umano
non sa viverselo.
Non imprigionatemi l’anima
ma
lasciatemi volare via.
Troviamo insieme un vento
da attraversare
in mezzo a mille (dis)avventure.
Se mi credete solo umana
non avete capito
affatto.
Sono figlia del vento del nord,
nomade impenitente,
fata capricciosa,
impertinente,
solitaria e indipendente.
Mi annoiano i cavalieri,
dei saccenti non parliamo,
non sopporto
dottori massimi e sapienti.
Cerco compagni di viaggio,
per scoprire cosa si nasconde
oltre cielo,
nel cosmo.
Maghi del domani e teorici dell’universo,
illusionisti affinati e chiromanti.
Alchimisti sopraffini, buffoni, giocolieri.
Che ridano, mai sazi,
delle follie in fondo
a una coppa di vino.
Creiamo mondi alternativi,
cuciamo nuovi cieli
da vecchie coperte.
Mi hai reso le ali dicendo
“Fata Verde, torna a volare”
Montiamo il carrozzone del nostro credo:
libertà sopra ogni viso.
Innalziamo bandiere di nebbia e splendore…
…datemi un sorriso, restituirò sogni.