Ma il maligno pervase gli animi più infidi, o forse stagna nella natura umana la consapevolezza del bene e del male, e le atroci conseguenze delle nostre azioni gravano sui nostri fragili destini, ma quando si compiono tali barbarie, lo sgomento è assai arduo e difficile comprenderne il gesto dettato da menti sane, ricordo ancor passeggiando a pochi passi dalla stazione ferroviaria di Santa Lucia, sulla riva De biasio, la piccola osteria del “luganegher” Biagio Carnico, famosa per i suoi piatti ma soprattutto per il suo sguazzetto, uno spezzatino prelibato di carne, nobili e operai accorrevano per gustarne l'essenza ignari dell'atroce ingrediente segreto, fin quando uno sventurato operaio tra le carni ben cotte, vi trovò un resto di un piccolo dito di un bambino, subito il Carnico fu arrestato, ammettendo con freddezza i suoi peccati, a Venezia venne così risolto il caso di sparizioni di innumerevoli fanciulli, al condannato vennero tagliate le mani, e dopo tremende torture, fu trascinato fino in piazza per essere impiccato, nessun pentimento, scivolava sul suo avido e perfido viso.Morì senza un gemito.Ricordo infine il noto compositore e amico Antonio Vivaldi, che fin dalla tenera età fu tormentato dal diavolo che voleva impossessarsi della sua anima sensibile, che mai fu presa per la sua saldezza d'animo, ma il demonio geloso della sua maestria e dei suoi continui rifiuti, lo maledì, impedendogli di scrivere l'opera perfetta, celata così per sempre nel cuor del musicista.Ma lungo i rii del suo sestiere, la sua anima compone queste mute note incomprensibili a orecchie umane.Scruto ora in lontananza la basilica di San Marco, sono ancor brillanti tra i due archi le fiaccole in ricordo al povero Pietro Tasca, rimembro ancor quella mattina di quel fatidico incontro, lo sventurato, trovò il corpo brutalmente assassinato di un aristocratico, e su di lui pesarono le accuse: venne miserabilmente torturato fino a fargli confessare il delitto non commesso.Venne giustiziato il 22 marzo 1507 tra le due colonne di San Marco, quando il vero colpevole venne individuato, in onore al povero ragazzo ogni sera vennero accese due fiaccole per il tremendo errore.La notte sfuma in fretta e a breve devo nascondermi, le anime perdute che popolano Venezia nelle notti sfumano, questi spettri vagabondi come banchi di nebbia si eclissano nel mar, ed io con loro svanisco.
Simone De BernardinIl Conte di Venezia due lampade votive che potete